Ipertrofia prostatica benigna

Risposta a cura di:
Prof. ALESSANDRO SCIARRA

Buongiorno,
l'alfuzosina 10 mg da lei citata e' una delle forme di terapia per ipertrofia prostatica. La sua funzione e' quella di favorire lo svuotamento vescicale nonostante l'ostruzione causata dall'aumento di volume della prostata. E' una terapia che non blocca pero' la crescita della prostata.
L'alfuzosina puo' dare ipotensione.
Nella stessa categoria di farmaci, con efficacia simile e stesso meccanismo di azione, abbiamo la tamsulosin o la silodosina che possono avere un minore ( ma comunque presente) effetto ipotensivo. Una possibilità' e' quindi quella di sostituire l'alfuzosina con uno di questi due farmaci. Questi due farmaci pero', rispetto alla alfuzosina, causano spesso la perdita dell'eiaculazione per una eiaculazione retrograda in vescica.
Nel caso in cui anche questi farmaci non fossero' possibili per i loro effetti collaterali, l'altra categoria di farmaci per ipertrofia prostatica e' quella dei 5ARI, finasteride o dutasteride. Questi farmaci bloccano la crescita della prostata, ma hanno un limitato effetto su sintomi e sullo svuotamento vescicale rispetto ad alfuzosina e simili. Inoltre questi farmaci 5ARI, agendo su derivati del testosterone, possono avere un impatto importante negativo sulla funzione sessuale e libido.
L'ulteriore soluzione e' quella di rimanere senza terapia e valutare con il suo medico quando sottoporsi Aad un intervento endoscopico riduttivo e distruttivo sulla prostata.
Non trovo invece una soluzione quello di sostituire queste che sono reali terapie mediche per l'ipertrofia prostatica, con estratti vegetali od integratori alimentari che non sono in grado di agire direttamente sull'ipertrofia prostatica ma hanno solo azione anti infiammatoria prostatica e che quindi dovrebbero essere usati eventualmente in associazione e non da soli ad una vera terapia per ipertrofia prostatica

Un cordiale saluto

Prof Alessandro Sciarra

Prof. Alessandro Sciarra
Urologia
Specialista in Urologia
Roma (RM)