02 dicembre 2004
Malattie professionali
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29 novembre 2004
Malattie professionali
Siamo due studenti universitari impegnati in un laboratorio di ricerca per la compilazione della nostra tesi sperimentale. Volevamo, se possibile, avere delle delucidazioni sull'eventuale rischio che potremmo correre nell'utilizzare giornaliermente tali sostanze chimiche e strumenti di laboratorio:cloroformio, etere etilico, metanolo, acetato di etile, NNdimetilformamide, trietilammina, aldeidi varie, acetonitrile, piridina, piperidina, sodio cianoboroidruro, diclorometano, esano, acido trifluoroacetico, acetone, lampade ultraviolette. Inoltre ci chiedevamo come poterci difendere dall'esposizione facendo presente che tutti i solventi prima citati, alcuni rotavapor utilizzati per allontanare i solventi dalle soluzioni e i sintetizzatori BATCH per la sintesi peptidica in fase solida sono posizionati fuori dalle cappe, tenendo anche presente che a volte noi stessi siamo impossibilitati a lavorare sotto cappa. Ringraziandovi per la sicura risposta, distintamente porgiamo i nostri saluti.Risposta del 02 dicembre 2004
Risposta a cura di:
Dott. PIERGIUSEPPE VEGEZZI
Per i singoli prodotti utilizzati potete chiedere alla ditta MERCK le schede di sicurezza.
Le lampade UV come i raggi solari sono nocive per la cute. Evitare l'esposizione diretta.
Dott. Piergiuseppe Vegezzi
Casa di cura convenzionata
ERBA (CO)
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