14 maggio 2020
Problema di erezione
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09 maggio 2020
Problema di erezione
Salve, vi scrivo per porvi una questione che mi sta divorando. Da qualche mese abbiamo deciso di avere un figlio con la mia compagna con cui sto ormai da dieci anni (io ne ho 36); monitoriamo il periodo di fertilità e cerchiamo di avere rapporti un quei giorni. Dal mese scorso ho riscontrato difficoltà a raggiungere e mantenere l'erezione. Non avevo mai avuto problemi in tal senso se non una o due volte nella vita. Anche con la masturbazione non riesco ad avere un'erezione e un'eccitazione normale, e quando riesco eiaculo molto in fretta, quasi prima che il membro sia veramente turgido. Ho fatto spermiogramma per altre ragioni di recente ed è tutto a buoni livelli. Ho fatto una visita andrologica (per la prima volta in vita mia e non conoscendo il medico) e il dottore mi ha detto che è tutto a posto organicamente, dandomi solo un integratore (alfavir) che però non sto prendendo sinceramente perché sono una persona molto suscettibile a tutte le sostanze che assumo. Frequento da tempo sedute di psicoterapia per altri motivi e il mio psicologo mi consiglia un periodo di distaccamento dal voler cercare rapporti a tutti i costi. Quello che vorrei chiedere è: non trovo da nessuna parte indicazioni riguardo casi simili e sulla loro "media" durata; basta una visita obiettiva dall'andrologo per escludere altre cause? come mai non mi ha prescritto qualche altro esame (testosterone, ormoni. . . . )? questo periodo di quarantena ha alterato i nostri stimoli sessuali, influendo su voglie e prestazioni? ci sono studi in merito che potete consigliarmi? capisco bene che nessuno può dirmi quando e se tornerà tutto alla "normalità", ma sarebbe già di conforto sapere se altre persone si sono trovate nella mia condizione e sono riuscite a superare questo difficile momento.Risposta del 14 maggio 2020
Risposta a cura di:
Dott. GIOVANNI BERETTA
Gentile lettore,
quello che ci scrive, la sua storia clinica, fa proprio pensare ad un possibile problema di natura psicologica o relazionale; bene sentire anche il suo andrologo di fiducia e, se lui lo riterrà opportuno, bene iniziare un preciso iter diagnostico per escludere una eventuale concausa organica.
Detto questo si ricordi comunque che sempre la visita medica specialistica in diretta rappresenta il solo strumento valido per poterle dare un’indicazione diagnostica mirata e poi eventualmente, quando è possibile, anche una prospettiva terapeutica corretta e che le informazioni fornite via internet vanno sempre intese come meri suggerimenti clinici e di comportamento.
Un cordiale saluto.
Dott. Giovanni Beretta
Specialista attività privata
Specialista in Urologia
Specialista in Andrologia
Milano (MI)
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