22 novembre 2007
Sclerosi multipla
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19 novembre 2007
Sclerosi multipla
GENTILE DOTTORE, VORREI SAPERE SE L'ESAME DELLA VES PUO' EVIDENZIARE UN EVENTUALE PRESENZA DI MALATTIE AUTOIMMUNI. GRAZIE.Risposta del 22 novembre 2007
Risposta a cura di:
Dott. ALFONSO ILARDI
La VES è un esame ematochimico che valuta la velocità di sedimentazione dei componenti corpuscolari del sangue (globuli rossi in particolare), ossia il tempo che essi impiegano per separarsi dal pl Asma (la parte liquida del sangue). Nel prelievo il sangue viene mescolato con un anticoagulante, quindi viene collocato in una provetta lunga e stretta; dopo circa un'ora si verifica la velocità di sedimentazione o si fa la media dei valori dopo la prima e la seconda ora:
Indice di Katz= [VES(1 ora) +VES (2 ore)/2]/2
Il valore normale della VES dopo 1 ora non superano i 2 mm nel neonato, nel maschio adulto arrivano a 10 mm, nella femmina adulta a 15 mm, mentre nell'anziano possono superare i 20 mm. L’Indice di Katz è considerato normale fra 10 e 20.
Da un punto di vista fisico i globuli rossi vengono spinti a sedimentare dalla forza di gravità, proporzionale alla massa e al volume cellulare; la massa aumenta quando le cellule si aggregano. L'aggregazione è di norma ostacolata dalla carica negativa della superficie, che fa sì che gli eritrociti si respingano tra loro: è possibile però che tale negatività si neutralizzi quando sono presenti nel pl Asma proteine a carica positiva che favoriscono perciò l'impilamento delle emazie. Si spiega in tal modo l'aumento della VES nelle situazioni fisiologiche o patologiche che implicano un aumento di fibrinogeno, betaglobuline, alfaglobuline e gammaglobuline. E' chiaro che una tale aspecificità dell'esame rende necessario il suo utilizzo nel contesto di dati clinici e anamnestici che mantengano un ruolo primario.
Bisogna altresì ricordare che una quota di soggetti, fino al 3 per cento sul totale di quelli che si sottopongono all'esame, hanno una VES costantemente alta che resta priva di spiegazioni.
E ancora: nel considerare l'importanza clinica di un dato ematochimico bisogna tenere conto della cosiddetta variabilità totale, frutto dell'interazione tra variabilità analitica e biologica. In altre parole: da una parte l'individuo presenta risposte che possono fluttuare a seconda del momento, del giorno o del mese in cui l'esame è stato fatto, scostandosi dalla normalità, dall'altra vi può essere incertezza del risultato per eventuali errori tecnici del laboratorio.
Nel caso della VES i fattori in grado di aumentare in modo rilevante i valori possono essere: una provetta non perfettamente verticale (un'inclinazione di 10 gradi può comportare il raddoppio dei valori), un eccesso di citrato e un ambiente caldo.
Dott. ALFONSO ILARDI
Medico Ospedaliero
Risposta del 22 novembre 2007
Risposta a cura di:
Dott. ALFONSO ILARDI
La VES è un esame ematochimico che valuta la velocità di sedimentazione dei componenti corpuscolari del sangue (globuli rossi in particolare), ossia il tempo che essi impiegano per separarsi dal pl Asma (la parte liquida del sangue). Nel prelievo il sangue viene mescolato con un anticoagulante, quindi viene collocato in una provetta lunga e stretta; dopo circa un'ora si verifica la velocità di sedimentazione o si fa la media dei valori dopo la prima e la seconda ora:
Indice di Katz= [VES(1 ora) +VES (2 ore)/2]/2
I valori normali della VES dopo 1 ora non superano i 2 mm nel neonato, nel maschio adulto arrivano a 10 mm, nella femmina adulta a 15 mm, mentre nell'anziano possono superare i 20 mm. L’Indice di Katz è considerato normale fra 10 e 20.
Da un punto di vista fisico i globuli rossi vengono spinti a sedimentare dalla forza di gravità, proporzionale alla massa e al volume cellulare; la massa aumenta quando le cellule si aggregano. L'aggregazione è di norma ostacolata dalla carica negativa della superficie, che fa sì che gli eritrociti si respingano tra loro: è possibile però che tale negatività si neutralizzi quando sono presenti nel pl Asma proteine a carica positiva che favoriscono perciò l'impilamento delle emazie. Si spiega in tal modo l'aumento della VES in quelle situazioni che implicano un aumento di fibrinogeno, betaglobuline, alfaglobuline e gammaglobuline. E' chiaro che una tale aspecificità dell'esame rende necessario il suo utilizzo nel contesto di dati clinici e anamnestici che mantengano un ruolo primario.
Bisogna altresì ricordare che una quota di soggetti, fino al 3 per cento sul totale di quelli che si sottopongono all'esame, hanno una VES costantemente alta che resta priva di spiegazioni.
E ancora: nel considerare l'importanza clinica di un dato ematochimico bisogna tenere conto della cosiddetta variabilità totale, frutto dell'interazione tra variabilità analitica e biologica. In altre parole: da una parte l'individuo presenta risposte che possono fluttuare a seconda del momento, del giorno o del mese in cui l'esame è stato fatto, scostandosi dalla normalità, dall'altra vi può essere incertezza del risultato per eventuali errori tecnici del laboratorio.
Nel caso della VES i fattori in grado di aumentare in modo rilevante i valori possono essere: una provetta non perfettamente verticale (un'inclinazione di 10 gradi può comportare il raddoppio dei valori), un eccesso di citrato e un ambiente caldo.
Dott. ALFONSO ILARDI
Medico Ospedaliero
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