28 gennaio 2005
Sindrome di sjogren
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25 gennaio 2005
Sindrome di sjogren
Vorrei avere informazioni più dettagliate su detto morbo di Sjogren. Ne è affetta mia mamma che ha 75 anni ed ha secchezza alla bocca ed agli occhi. Vorrei sapere l'evolversi della malattia, le è stato consigliato di non assumere cortisone perchè potrebbe danneggiare, se assunto a lungo termine, le ossa per poi arriavre alla sua completa inefficacia. GrazieRisposta del 28 gennaio 2005
Risposta a cura di:
Dott. FRANCESCO MONTELLA
La Sindrome di Sjogren è una malattia nella quale esiste un movimento autoimmune nei confronti delle ghiandole salivari (e qualche volta, raramente, anche del pancreas) e lacrimali. Questo provoca la cosiddetta "Sindrome Sicca" che è poi ciò che maggiormente tormenta il paziente da un punto di vista soggettivo.
Per quanto riguarda la terapia, in assenza di una terapia indirizzata al trattamento delle cause della malattia, che sono sconosciute, il trattamento di questa forma è volto anzitutto alla cura dei sintomi e alla idratazione e lubrificazione delle mucose, così da prevenire le complicanze derivanti dalla sindrome sicca.
Vanno ovviamente evitati i fattori in grado di indurre o facilitare la secchezza: da quelli ambientali (aria condizionata, ambienti con fumi) ai farmaci (parasimpaticolitici, fenotiazine, antidepressivi triciclici, anti-parkinsoniani).
Per la xeroftalmia (secchezza degli occhi) sono molto efficaci le cosiddette lacrime artificiali (ad esempio Hyalistil collirio) da instillare più volte nel corso della giornata, eventualmente integrate, durante la notte, dall’applicazione di gel protettivi(ad esempio Viscotirs gel).
Non sempre efficace risulta invece il trattamento della xerostomia, (secchezza della bocca) che si basa sull’applicazione di preparati protettivi a base di cellulosa (ad esempio Oralbalance); un programma di igiene orale è in ogni caso irrinunciabile.
Un trattamento ‘sistemico’ talvolta efficace, almeno transitoriamente, è rappresentato dalla somministrazione di fluidificanti quali la bromexina ad alte dosi, ad esempio: Bisolvon 2 cp 8 mg × 3/die.
Tutto cambia, ovviamente, qualora venga dimostrata l'esistenza di una malattia immunitaria di fondo. Solo in questo caso è necessario ricorrere a terapie con cortisone o immunosoppressori.
Cordiali saluti
Dott. Francesco Montella
Medico Ospedaliero
ROMA (RM)
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