07 luglio 2011
Aggiornamenti e focus
Ginecologi contrari a test gravidanza per pillola 5 giorni dopo
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Circa 9 ginecologi italiani su 10 si dicono contrari all'obbligatorietà del test di gravidanza per accedere alla contraccezione d'emergenza dei 5 giorni dopo, definita invece dal Consiglio superiore di sanità, che ha approvato il farmaco il 15 giugno scorso. La restrizione, secondo i ginecologi, non risponderebbe a tempi compatibili con la tempestività d'uso della contraccezione d'emergenza. Inoltre, solo il 15,7% delle donne accetterebbe il test senza obiezioni, e, dice il 32% dei ginecologi contattati, pensa che le donne potrebbero rinunciare a questa opportunità. I dati emergono da una ricerca svolta da Datanalysis per conto dell'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna su oltre 300 ginecologi italiani di Asl e Ospedali. «Penso di potere esprimere a nome della comunità scientifica italiana l'imbarazzo, a fronte delle posizioni assunte dagli organismi regolatori mondiali» dichiara Rossella Nappi, ginecologa all'Università di Pavia «nel caso in cui venisse applicata una restrizione d'accesso generalizzata alla contraccezione d'emergenza». Il farmaco già approvato in Europa è acquistabile in vari Paesi europei ed anche negli Stati Uniti dove, contrariamente all'Italia, non sono stati posti limiti all'accesso alla prescrizione. Emilio Arisi, presidente della Società medica italiana della contraccezione, sottolinea che la pillola dei 5 giorni dopo «non va assolutamente confusa con la pillola abortiva RU486».
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