23 settembre 2011
Interviste
Smog e salute, ogni stagione ha il suo particolato
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Il nesso tra inquinamento atmosferico e rischi per la salute si va sempre più definendo e la situazione non è per niente rosea, soprattutto per chi vive in città. Un ulteriore tassello alla comprensione dell'impatto del particolato atmosferico arriva dai ricercatori del Centro Polaris dell'Università di Milano-Bicocca che hanno portato a termine il progetto Tosca, i cui risultati sono stati appena presentati a Milano. Il progetto conferma che l'inquinamento fa male, con differenze stagionali come spiega a Dica33 Marina Camatini, professore ordinario di biologia cellulare al'Università di Milano Bicocca, che del progetto è coordinatrice.
Professoressa Camatini quali sono stati gli obiettivi del Progetto Tosca?
Il Progetto Tosca è un progetto multidisciplinare durato tre anni che, da giugno 2008 a giugno 2011, ha indagato la tossicità del particolato atmosferico, mettendo insieme ricercatori con diverse competenze, dai chimici ai biologi, dai clinici agli epidemiologi. L'indagine ha analizzato i ricoveri per patologie respiratorie e cardiovascolari e le prescrizioni farmacologiche connesse a queste patologie. Su un campione di 500mila individui in Lombardia.
Quali i risultati principali?
Il dato inequivocabile, ormai, è che l'esposizione a elevate concentrazioni di particolato (Pm) scatena processi infiammatori per la presenza di tossine batteriche. Il Pm è, perciò, un fattore di rischio per l'insorgenza o la riacutizzazione di malattie respiratorie e cardiovascolari. Con differenze legate alla dimensione del particolato e alla stagionalità.
In che senso?
D'inverno, quando c'è più traffico e sono attivi i riscaldamenti, le polveri sottili sono più fini (Pm 2,5) entrano negli alveoli, sfuggendo ai processi di difesa, e vanno in circolo producendo modificazioni nel controllo dei meccanismi cellulari, in particolare sul lungo periodo per esposizione cronica. D'estate invece il particolato è più grossolano (Pm 10) ed è ricco di batteri, con la riacutizzazione di patologie respiratorie, in particolare se ci sono patologie pregresse. Il dato è che nel periodo estivo aumentano i ricoveri per patologie respiratorie. Il fatto positivo è che con i farmaci idonei si può mitigare il fenomeno dei ricoveri per cause respiratorie.
Esiste uno stile di vita anti-smog?
Premesso che le istituzioni dovrebbero fare molto di più, a cominciare dai ministeri competenti, e che ci sono delle condizioni che non sono migliorabili o modificabili con l'intervento umano (le condizioni meteo, per esempio), anche lo stile di vita può avere un ruolo e per questo abbiamo stilato un decalogo. Gli accorgimenti vanno da un uso della macchina meno frequente all'evitare l'uso dei passeggini ad altezza tubo di scarico delle automobili in città.
E le giornate senza auto in città servono a qualcosa?
Assolutamente no. È 30 anni che se ne parla senza aver avuto risultati sostanziali. Finché le istituzioni centrali non dettano norme rigorose la situazione non può migliorare.
Marco Malagutti
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