07 ottobre 2011
Aggiornamenti e focus
Più omega-3 nella dieta per proteggere il cuore
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Gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena, o Lc-Pufa dall'acronimo inglese, più comunemente noti come omega-3 potrebbero avere un'azione cardioprotettiva nella popolazione femminile, se presenti in sufficienti quantità nella dieta. Sono le conclusioni, pubblicate dall'American journal of clinical nutrition, di uno studio prospettico di coorte su 3.277 donne danesi. Obiettivo dei ricercatori era quello di esaminare l'associazione tra introito di acido alfa-linolenico (Ala) e rischio di ischemia del miocardio in soggetti sani, e se questa potesse essere modificata dal consumo di acidi grassi a lunga catena omega-3 (n-3 Lc-Pufa). Nel corso di un follow up mediano di 23,3 anni si sono osservati 471 casi di ischemia, nessuna correlazione significativa con l'apporto di Ala, un minor rischio di ischemia nel terzile più alto per consumo di Lc-Pufa, misura significativa nelle donne ma non negli uomini. «Questo studio suggerisce che non c'è un'associazione tra apporto di Ala e rischio ischemico» scrivono Mia Sadowa Vedtofte, della Research unit for dietary studies dell'Institute of preventive medicine di Copenhagen, in Danimarca, e colleghi «ma un elevato introito di omega-3 risulta cardioprotettivo per le donne».
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