09 marzo 2012
Aggiornamenti e focus
Sensibilità al glutine, diete inutili e costose
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Gli esperti richiamano l'attenzione sulla sempre più diffusa confusione che fanno i pazienti tra la sensibilità al glutine e la celiachia, confusione che genera, oltre a timori anche diete senza glutine fai-da-te, inutili e molto costose. Lo segnala Gino Roberto Corazza, direttore della clinica medica dell'Irccs San Matteo di Pavia, che sull'argomento ha pubblicato un lavoro sulla rivista Annals of internal medicine, in cui sostiene che la sensibilità al glutine ancora non ha alcun supporto scientifico anche se esistono stime secondo cui il 6% della popolazione mondiale ne soffre. «Non basta l'autodiagnosi per affermare che in Italia 6 su 100 soffrono di questa malattia» sottolinea Corazza «molti pazienti o presunti tali si autoprescrivono una dieta senza glutine e comprano prodotti molto più costosi dei normali alimenti. Un business milionario che in pochi mesi ha fatto registrare un boom nelle vendite in farmacia, al supermercato, nelle parafarmacie e nei negozi specializzati». E cita alcuni esempio: «Un kg di lasagne senza glutine costa 16 euro, i bucatini poco meno di 10,240 grammi di pizza 4,4 euro, 300 grammi di minibaguette 6,41 centesimi. Chi utilizza questa dieta» prosegue «senza controllo medico va incontro a rischi elevati, perché salta gli accertamenti diagnostici per verificare l'esistenza della celiachia». Per la sensibilità al glutine non esiste un test diagnostico. «L'unico mezzo a disposizione» conclude «è la rilevazione dei sintomi dopo una dieta con e senza glutine fatta all'insaputa del paziente». Secondo l'esperto questa nuova patologia va studiata, «ma neanche sopravvalutata. Il tam tam mediatico su questo argomento è stato massiccio nonostante l'assenza di argomenti scientifici.
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