23 dicembre 2024
Celiachia: cause, sintomi e cure
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Indice
Definizione
Celiachia: definizione e generalità
Malattia cronica infiammatoria determinata da un'intolleranza al glutine, una sostanza presente nel grano, nell'avena, nell'orzo e in altri cereali. L'assunzione di cibi contenenti glutine provoca alterazioni caratteristiche del rivestimento interno dell'intestino tenue, causando malassorbimento.
Cause
Celiachia: cause principali
Le cause esatte della celiachia sono sconosciute. Si tratta di una malattia autoimmune, dovuta cioè alla produzione anomala di anticorpi scatenata dall'ingestione di glutine, che presenta una componente genetica e carattere di familiarità (circa il 15 per cento dei parenti di primo grado di pazienti celiaci è affetto da celiachia), sebbene nello sviluppo della malattia celiaca concorrano anche fattori ambientali. Categorie a elevato rischio sono, inoltre, soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1, tireopatie autoimmuni, cirrosi biliare primitiva, sindrome di Turner o sindrome di Down. Circa il 20 per cento dei soggetti in cui viene posta diagnosi di intestino irritabile o colite microscopica (linfocitica) ha in realtà una malattia celiaca. La patologia si manifesta generalmente nei bambini e può avere un esordio precoce, intorno al secondo anno di vita (dopo l'introduzione del grano nella dieta) o più tardivo, tra la seconda e la quarta decade, ma la malattia celiaca può comparire anche in età adulta, spesso dopo un evento stressante quale una gravidanza o un intervento chirurgico o un'infezione intestinale con diarrea.
Sintomi
Celiachia: sintomi più comuni
I sintomi tipici della celiachia sono: perdita di peso, diarrea intermittente con feci grasse, dolore addominale e malessere generale. In alcuni casi i sintomi intestinali possono essere molto ridotti e prevalere manifestazioni dovute al deficit nutritivo come anemia da carenza di ferro, crampi e debolezza muscolare, dolori ossei e facilità alle fratture (il 70% dei celiaci presenta osteoporosi o osteopenia), accumulo di liquidi nelle gambe e nei piedi. Tra le manifestazioni extraintestinali vanno ricordati anche i rash cutanei (dermatite erpetiforme), patologie neurologiche (neuropatia periferica, atassia, epilessia), disturbi psichiatrici (depressione, paranoia), alterazioni dell'apparato riproduttore (infertilità, aborti spontanei), ipoplasia dello smalto dentale, epatite cronica o cardiomiopatia. I soggetti affetti da malattia celiaca hanno anche un maggiore rischio di sviluppare altre patologie autoimmuni, come diabete di tipo 1, tiroidite, artrite reumatoide, malattia infiammatoria intestinale, lupus eritematoso sistemico, sindrome di Sjögren, cirrosi biliare primitiva, epatite autoimmune, vitiligine e pancreatite. I bambini possono subire gravi rallentamenti nella crescita per il mancato assorbimento di calcio e vitamina D.
Diagnosi
Celiachia: come effetuare la diagnosi
La diagnosi di celiachia si effettua mediante esami del sangue per la ricerca di anticorpi specifici:
- Anticorpi anti-transglutaminasi (TTG) IgA e IgG
- Anticorpi anti-gliadina (AGA)
- Anticorpi anti-endomisio (EMA)
Sono anche disponibili kit rapidi per la diagnosi di celiachia (presenza di TGA), acquistabili in farmacia senza ricetta medica. I risultati di questi test sono affidabili, ma vanno sempre affiancati da esami tradizionali.
I casi accertati rispetto al numero effettivo di persone celiache sono una piccola parte. Si stima che in Italia la malattia celiaca colpisca un italiano su 100, cioè ben 600mila persone, contro circa 150mila diagnosi ufficiali.
Per questo Dica33 ha deciso di fare un focus sulla malattia intervistando Alberto Tittobello, professore di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva all'Università di Milano, per aiutare tutti coloro che presentano sintomi dubbi a effettuare più facilmente una diagnosi, per poter cominciare il più presto possibile la terapia che permetterà loro di stare bene:
Focus:
Cure
Celiachia: cure e rimedi
L'unico trattamento esistente per la celiachia è seguire per tutta la vita una dieta priva di glutine (quindi con l'esclusione totale di frumento, segale e orzo) che porta a un miglioramento dei sintomi entro alcune settimane, eventualmente in associazione con l'assunzione di integratori vitaminici o di minerali per aiutare a correggere le deficienze alimentari. Un trattamento con corticosteroidi, come il prednisone, può essere utile nelle forme refrattarie alla terapia dietetica. Nei bambini predisposti a celiachia, l'allattamento al seno e il corretto momento di introduzione del grano nella dieta possono ridurre il rischio o ritardare l'insorgenza della malattia.
Eppure anche con una dieta priva di glutine, chi soffre di celiachia può continuare ad avere problemi intestinali. Uno studio ha messo in evidenza come l'alterazione della flora batterica intestinale, il cosiddetto 'microbioma', sia responsabile del persistere dei sintomi gastrointestinali e quindi assumendo un'appropriata miscela di probiotici, si possono attenuare. Questi stessi probiotici si sono rivelati utili anche a chi soffre della Sindrome dell'intestino irritabile.
Cure complementari
Le cure complementari non guariscono dalla celiachia ma omeopatia e fitoterapia possono aiutare nel rinforzare le difese immunitarie dell'organismo migliorando l'azione metabolica e di depurazione.
Alimentazione
Una dieta equilibrata, in cui sia garantito il corretto apporto di carboidrati, può essere seguita anche escludendo i cereali contenenti glutine, in particolare facendo uso di riso e patate, ottima fonte di energia facilmente utilizzabile. L'avena (solo se non è contaminata dal frumento) è in genere tollerata. Un nutrizionista o un dietologo possono fornire informazioni relative agli alimenti privi di glutine e ai metodi per cucinarli.
È anche disponibile un'ampia scelta di prodotti dietetici destinati ai celiaci, certificati come privi di glutine, reperibili in farmacia, nella grande distribuzione e nei negozi specializzati, e riconoscibili grazie al Marchio Spiga sbarrata. Il Servizio Sanitario Nazionale assicura una fornitura mensile di questi prodotti per i soggetti con diagnosi confermata di malattia celiaca. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi direttamente all'Aic, Associazione italiana celiachia.
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