19 aprile 2012
Aggiornamenti e focus
Protesi d'anca: meglio ceramica-ceramica del metallo-metallo
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Le protesi dell'articolazione dell'anca con l'opzione di abbinamento metallo-metallo determinano una scarsa sopravvivenza dell'impianto a confronto di altre e non dovrebbero essere utilizzate. Tutti i pazienti con accoppiamenti di questo tipo dovrebbero essere attentamente monitorati dallo specialista, in particolare se sono giovani donne con innesto di teste femorali di grande diametro. L'accoppiamento ceramica-ceramica di ampio diametro sembra invece funzionare bene e gli esperti suggeriscono l'uso continuato. È questo, secondo i ricercatori dell'università di Bristol,l'esito dell'analisi di un'ampia casistica, tratta dal National joint registry dell'Inghilterra e del Galles, di oltre 400 mila interventi di artroplastica d'anca avvenuti tra il 2003 e il 2011, di cui oltre 30 mila con impianto "metallo-metallo". In tale periodo l'operazione di sostituzione totale d'anca ha fatto registrare elevati tassi di fallimento e l'insuccesso è apparso correlato alla dimensione della testa femorale ed era tanto più precoce quanto maggiore era il diametro della testa stessa. Dopo 5 anni, la probabilità nelle giovani donne di rivedere l'impianto era del 6,1% nel caso di impianti metallo-metallo con un diametro della testa del femore di 46 mm, da confrontare con l'1,6% per le protesi metallo-polietilene da 28 mm. Al contrario, nel caso degli accoppiamenti di tipo "ceramica-ceramica" le dimensioni più elevate della testa sono risultate associate ad aumentata durata dell'impianto, con un tasso di revisione a 5 anni del 3,3% con 28 mm e del 2% con 40 mm in uomini di 60 anni.
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