15 giugno 2012
Interviste
Malattie da parassiti: le precauzioni per chi viaggia
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Le parassitosi sono malattie infettive veicolate da animali domestici e selvatici. Il cane, per esempio, fa da riserva all'echinococco, volpi e pipistrelli al virus della rabbia. Queste infezioni, da noi quasi scomparse, sono ora in lieve aumento come conseguenza della maggiore mobilità delle persone, che porta gli occidentali a viaggiare per lavoro e vacanza, e in Italia gli immigrati dall'Africa e dall'Europa dell'est. Prima di sollevare inutili allarmismi abbiamo chiesto a Carlo Filice, direttore dell'unità di diagnostica ecografica in malattie infettive tropicali all'Irccs San Matteo di Pavia, quali sono i comportamenti da adottare per non incorrere in rischi evitabili.
Quali precauzioni adottare prima di intraprendere un viaggio?
Rivolgersi con congruo anticipo alla propria Asl, o all'Istituto di malattie infettive della propria città, per una consulenza. Esiste sempre un ufficio preposto a queste problematiche, aggiornato in tempo reale sulle infezioni in corso in ogni nazione (a Pavia c'è l'ambulatorio del viaggiatore internazionale, coordinato da Enrico Brunetti). Si riceveranno così informazioni, specifiche per la destinazione che si deve raggiungere, su eventuali vaccinazioni da eseguire prima della partenza e sui comportamenti da mettere in atto nel paese prescelto.
Comportamenti corretti e scorretti?
Non esistono regole assolute, dipende dal rischio patogeno presente in una certa zona. Per esempio dove c'é la malaria è importantissimo mettere in atto tutti gli accorgimenti necessari a evitare le punture di zanzara, quindi spray insettorepellenti e zanzariere. Nei confronti di altri microrganismi infettivi, invece, sarà meglio evitare di bagnarsi piedi o mani in pozze di acqua stagnante. O ancora consumare solo acqua in bottiglia, che significa no al ghiaccio nelle bevande, alle verdure fresche, ai gelati di produzione locale.
Dove gli animali possono fungere da bacino per i parassiti, non si deve mangiare carne?
Il problema della carne esiste, soprattutto dove le usanze locali, come la macellazione islamica, non garantiscono gli stessi standard di sicurezza dei nostri metodi. Tuttavia con una completa cottura tutti i parassiti vengono distrutti, perciò se è ben cotta la carne si può mangiare con tranquillità.
E gli animali selvatici non si devono avvicinare mai?
Anche qui un po' di prudenza e buon senso aiutano, ma senza esagerare. Ovvio che non bisogna farsi mordere, ma questo nessuno lo cerca. Detto ciò nulla vieta di godersi un safari. I parassiti, quando veicolati da un animale, sono poi eliminati con le feci e finiscono quindi per contaminare il terreno e i vegetali che vi crescono. Ecco perché bisogna prestare molta attenzione a ciò che si tocca e rispettare il più possibile l'igiene delle mani: se non si possono lavare subito, almeno non sfregarsi occhi e bocca.
Quali sintomi ci devono mettere in allerta?
Dopo un viaggio in Africa, nell'Europa dell'est, o comunque in un luogo segnalatoci dalla Asl come a rischio, qualsiasi sintomo al rientro va guardato con sospetto. In particolare la comparsa di febbre, nausea, vomito, diarrea, devono spingere a rivolgersi al centro di consulenza visitato prima della partenza, gli ambulatori specializzati in malattie infettive, infatti, possono rapidamente attivare le indagini diagnostiche necessarie. E una diagnosi precoce equivale a un trattamento tempestivo e, teoricamente, più efficace.
Elisabetta Lucchesini
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