Salmonellosi: cause, sintomi e cure
Indice
Definizione
Salmonellosi: definizione e generalità
La salmonellosi è una infezione gastrointestinale causata da batteri appartenenti al genere Salmonella (esclusa la Salmonella typhi, che provoca il tifo).
Esistono oltre duemila specie di Salmonella in grado di colonizzare il tratto intestinale dell'uomo o degli animali (mammiferi, rettili, uccelli e insetti). Alcune di queste sono a circolazione esclusivamente umana, mentre altre hanno uno spettro di ospiti più largo, includente numerose specie animali oltre all'uomo.
Si tratta infatti di una zoonosi, cioè di una patologia che può essere trasmessa, per via diretta o indiretta, tra animali ed esseri umani. L'infezione da salmonella è una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari.
Cause
Salmonellosi: cause principali
Il contagio avviene prevalentemente mediante l'ingestione di alimenti contaminati o mediante il contatto diretto con i portatori, umani o animali.
La trasmissione avviene per via oro-fecale, cioè con la contaminazione degli alimenti da parte di piccole particelle di feci, umane o animali, nelle quali è presente il batterio.
La salmonellosi è un'infezione molto contagiosa: qualsiasi alimento manipolato da persone infette (che potrebbero anche non manifestare sintomatologia clinica cioè portatori sani) con scarsa attenzione all'igiene personale può rappresentare fonte di infezione.
Anche i piccoli animali, specialmente rettili come tartarughe, lucertole e serpenti, sono un possibile veicolo di contagio.
Sono particolarmente a rischio di contrarre l'infezione i neonati e i bambini piccoli, gli anziani, gli ammalati e i soggetti immunodepressi.
Gli alimenti più a rischio sono: uova crude, insaccati di suino, carni poco cotte, il latte crudo, i frutti di mare.
In generale, gli alimenti di origine animale, se crudi, devono essere sempre considerati a rischio: la presenza della salmonella infatti non ne altera in colore, l'odore o il sapore.
L'infezione avviene quando il cibo viene contaminato in modo massiccio. Per evitare che ciò accada la temperatura di conservazione degli alimenti non deve essere superiore ai 7°C. Importante quindi avere cura di refrigerare gli alimenti non appena preparati: un cibo contaminato, se lasciato a temperatura ambiente, nel giro di poche ore sarà colonizzato da una enorme quantità di batteri che causeranno l'infezione.
Sintomi
Salmonellosi: sintomi più comuni
La salmonellosi si manifesta come una gastroenterite acuta, con diarrea (generalmente senza muco o sangue), vomito, febbre e dolori addominali.
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La malattia ha solitamente un decorso benigno e regredisce spontaneamente entro dieci giorni. Un decorso più grave si verifica negli anziani, nei bambini e nelle persone con deficit del sistema immunitario.
Quando sono presenti alcuni sintomi come diarrea e vomito persistenti, segnali di disidratazione, sangue nelle feci, incapacità di assumere liquidi, febbre e cefalea è necessario rivolgersi a un medico.
Va detto che l'infezione non si manifesta ogni volta che un individuo viene in contatto con il microrganismo, grazie alla presenza di acidità nello stomaco che funge da barriera protettiva. Per questo gli individui affetti da acloridria - disfunzione dell'apparato digerente che consiste nell'assenza di acido cloridrico nel succo gastrico - quelli che assumono antiacidi o farmaci come gli inibitori della pompa protonica sono esposti a un maggior rischio di infettarsi.
Per approfondire:
Diagnosi
Salmonellosi: come efftuare la diagnosi
La diagnosi si basa sugli esami del sangue (in particolare sulla coltura ematica che rileva la presenza del bacillo dopo una settimana dall'infezione), sull'esame colturale delle feci (positivo dopo due settimane) e sulla presenza di anticorpi specifici contro la salmonella nel sangue (che si sviluppano a distanza di circa 10 giorni dalla comparsa dei sintomi).
Cure
Salmonellosi: cure e rimedi
Nella maggior parte dei casi è sufficiente intraprendere una terapia di supporto: soluzioni reidratanti e probiotici (supplementi alimentari con microrganismi vivi).
Nonostante si tratti di un'infezione batterica, per curare la salmonellosi non è in genere necessario ricorrere agli antibiotici che possono prolungare il processo di eliminazione dei batteri nelle feci. La terapia antibiotica è riservata ai casi complicati e ai soggetti a rischio. Anche ostacolare la diarrea con i farmaci non è opportuno, dal momento che si tratta di un meccanismo messo in atto dall'organismo per espellere le tossine.
Al momento non è disponibile un vaccino, dato il grandissimo numero di sierotipi diversi di Salmonella.
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Alimentazione
La misura più importante consiste nel bere un'adeguata quantità di liquidi, anche sotto forma di soluzioni reidratanti, per reintegrare anche i sali e gli zuccheri persi con la diarrea. Da evitare invece bevande gassate, tè, caffè e succhi di frutta. Con la riduzione dei sintomi, possono essere reintrodotti nella dieta cibi semplici, come cereali cotti, banane, riso e frutta cotta.
Prevenire la salmonellosi
Sono considerati alimenti a rischio le uova crude e le preparazioni che ne derivano, la carne e il pollame, gli insaccati di suino, il latte non pastorizzato, le salse, le creme e i gelati artigianali.
I batteri della salmonella sono sensibili al calore, ma una cottura superficiale, come quella alla griglia, non è sufficiente ad eliminarli.
Importante sapere che la contaminazione degli alimenti può avvenire anche al momento della produzione, nella fase di preparazione, o anche dopo la cottura, a causa di una manipolazione non corretta. Frutta e verdura, per esempio, possono essere contaminate venendo a contatto con superfici o stoviglie in precedenza utilizzate per alimenti crudi contenenti il batterio.
Anche le insalata in busta sono a rischio poiché l'ambiente umido dei sacchetti, e il liquido rilasciato dalle foglie recise, favorisce la proliferazione dei batteri, difficili da eliminare anche con il lavaggio. La soluzione è consumare questo genere di prodotti il giorno stesso in cui sono stati acquistati, o comunque non tenerli troppo a lungo nel frigo.
Infine per evitare la diffusione dell'infezione l'igiene delle mani è fondamentale: andranno sempre lavate prima e dopo ogni manipolazione di alimenti, dopo aver usato la toilette, cambiato un pannolino, maneggiato carne cruda o pollame, pulito feci di animali domestici, toccato rettili o uccelli.
Farmaci
Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.
- sodio cloruro
- sodio cloruro + glucosio monoidrato
- sodio cloruro + potassio acetato + magnesio acetato + glucosio monoidrato
- sodio cloruro + potassio cloruro + magnesio cloruro + sodio acetato + sodio gluconato
- acido lattico + sodio idrossido + sodio cloruro + potassio cloruro + calcio cloruro
- potassio cloruro + glucosio monoidrato
- sodio acetato + potassio cloruro + magnesio cloruro + glucosio monoidrato + potassio fosfato dibasico
- sodio bicarbonato
- sodio cloruro + potassio cloruro + calcio cloruro + magnesio cloruro + sodio acetato + sodio citrato
- sodio cloruro + potassio cloruro + calcio cloruro + sodio acetato
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