24 settembre 2012
Aggiornamenti e focus
Contraccezione in adolescenza: meglio metodi ad azione lunga
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I dispositivi intrauterini e gli impianti contraccettivi, sono la strategia migliore per prevenire gravidanze indesiderate nelle adolescenti ed evitano che ci sia quella discontinuità che invece caratterizza altri metodi. Lo dicono le nuove linee guida emesse dalla American college of obstetricians and gynecologists. Secondo i dati, che supportano questa raccomandazione, i tassi di gravidanze indesiderate con contraccettivi a breve durata d'azione, vale a dire, profilattico, contraccettivi orali, cerotti, anelli vaginali, e iniezione di medrossiprogesterone acetato sono 22 volte superiori ai tassi dei cosiddetti contraccettivi reversibili a lunga durata d'azione, che invece hanno un tasso annuo inferiore all'1%. Inoltre, tra le utilizzatrici di metodi a breve durata d'azione, quelle con meno di 21 anni hanno il doppio delle probabilità di rimanere incinta per errore. Per questi metodi esiste, dicono i ricercatori, il problema della discontinuità: alcuni studi hanno rilevato che nelle fasce di età adolescenziali chi usava la contraccezione ormonale tendeva a cambiare metodo dopo un anno di utilizzo, solo l'11% prosegue con il cerotto e il 30% con pillola o anello vaginale. Con i metodi a lunga durata d'azione, la percentuale tra le adolescenti saliva al 70%. «Al momento della scelta lei adolescenti dovrebbero essere incoraggiate a prendere in considerazione questi metodi» scrivono gli autori «i dispositivi intrauterini e da impianto sono i migliori metodi reversibili per prevenire gravidanze indesiderate, gravidanze ravvicinate e aborto nelle donne giovani».
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