20 novembre 2012
Aggiornamenti e focus
Dall’Europa richiamo all’uso appropriato di antibiotici
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Alcuni particolari ceppi batterici, tra cui lo Staphylococcus aureus, gli enterococchi resistenti all'antibiotico vancomicina e i bacilli gram-negativi multiresistenti hanno avuto un forte incremento negli ospedali a causa dell'uso improprio degli antibiotici, al pari delle infezioni di Clostridium difficile. A ricordarlo in occasione della Giornata europea degli antibiotici tenutasi lo scorso 18 novembre, un documento realizzato dal Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (Ecdc). Una situazione potenzialmente molto pericolosa, se si pensa ai rischi a cui sono sottoposti i pazienti ospedalizzati, e anche al fatto che «gli studi in corso per lo sviluppo di nuovi antibiotici sono limitati e, qualora la resistenza agli antibiotici continuasse ad aumentare, non saranno disponibili antibiotici per una terapia efficace». Ma quali sono le principali casistiche di uso improprio? Secondo il documento, tra le principali, c'è una prescrizione non strettamente necessaria, errori o imprecisioni di spettro, di dosaggio o di durata e in definitiva un uso un po' "approssimativo" della copertura antibiotica. Per limitare l'insorgere di resistenze, è quindi necessario, sempre secondo il documento, ottimizzare la terapia antibiotica sulla base delle reali necessità terapeutiche del singolo paziente, e promuovere «orientamenti e politiche ospedaliere in materia di uso di antibiotici basate su dati scientifici, misure restrittive e consulti di infettivologi, microbiologi e farmacisti».
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