18 settembre 2013
Aggiornamenti e focus
Zone erogene: uno studio boccia i piedi
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La teoria di Vilayanur Ramachandran sostiene che l'esistenza di zone erogene in zone del corpo lontane dai genitali è spiegata dal fatto che le aree cerebrali che elaborano le sensazioni provenienti da queste parti del corpo si trovano vicine a quelle che elaborano gli stimoli provenienti dai genitali, cioè nella corteccia somatosensoriale primaria.
Ramachandran sostiene che le sensazioni arrivino per vicinanza anche alle aree associate ai genitali, provocando, così, l'eccitamento. Oliver Turnbull, neuropsicologo dell'Università di Bangor (Regno Unito) ha voluto verificare questa tesi e il suo studio è stato pubblicato su Cortex. Ecco i risultati: al primo posto ci sono ovviamente i genitali, al secondo le labbra, al terzo le orecchie. Subito sotto il podio l'interno cosce e le scapole.
II fatto che i piedi, che venivano indicati come zona esogena perché inviano sensazioni all'area cerebrale vicina a quella dei genitali, non sono in classifica, sfata il mito sessuale del piede. Un altro mito sfatato da Turnbull è quello della diversità tra generi sulla sensibilità erogena: uomini e donne sono praticamente simili.
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