18 novembre 2024
Alopecia androgenetica: cause, sintomi e cure
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Indice
Definizione
Alopecia androgenetica: definizione e generalità
Il termine alopecia androgenetica identifica la perdita dei capelli, locale o generalizzata, più semplicemente nota con il nome di calvizie comune. È molto frequente nel sesso maschile interessa circa i 2/3 dei maschi caucasici, tuttavia può presentarsi anche nelle donne.
Cause
Alopecia androgenetica: cause principali
Nelle aree interessate, ad ogni ciclo fisiologico di caduta i capelli vengono sostituiti da capelli sempre più sottili e meno colorati, a causa della miniaturizzazione dei follicoli piliferi, fino a totale scomparsa. Le cause sono duplici: ormonali, legate all'azione degli ormoni androgeni, testosterone, diidrotestosterone (Dht), deidroepiandrosterone (Dhea) e androstenedione, che però si associa a una componente genetica ereditaria.
Sintomi
Visualizza le schede dei sintomi più comuni per questa patologia:
Alopecia androgenetica: sintomi più comuni
Inizialmente si verifica un diradamento dei capelli al vertice del capo, poi il fenomeno si estende a tutta la parte alta del capo, risparmiando di solito la nuca e le tempie.
Nell'uomo inizia dalle tempie con l'arretramento progressivo dell'attaccatura dei capelli mentre nella donna è risparmiata parzialmente la fascia frontale.
Si accompagna spesso a seborrea e forfora da desquamazione.
Diagnosi
Alopecia androgenetica: come efftuare la diagnosi
Normalmente esordisce dopo la pubertà ma esistono anche forme prepubere. L'andamento è progressivo e il decorso è peggiore per i soggetti che hanno manifestato la malattia già in epoca infantile.
Per la diagnosi è sufficiente studiare al microscopio le radici di capelli prelevati nelle aree limitrofe a quelle diradate ed eventualmente confrontarle con quelle dei capelli delle aree preservate.
Cure
Alopecia androgenetica: cure e rimedi
Attualmente il trattamento farmacologico più indicato è quello con finasteride per via orale. Si tratta di un farmaco che inibisce la 5alfa-reduttasi di tipo II, enzima responsabile della trasformazione del testosterone in Dht all'interno dei follicoli. Il medicinale ha una buona selettività per i follicoli piliferi e quindi presenta pochi effetti collaterali, ma va assunto tutti i giorni per lungo tempo.
In alternativa si può ricorrere a un trattamento topico con soluzioni di minoxidil al 2,5%, da applicare 2 volte al giorno, farmaco che però non tutti i pazienti tollerano bene.
Farmaci
Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.
- minoxidil
- betametasone dipropionato
- betametasone valerato
- betametasone benzoato
- betametasone valeroacetato
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