14 marzo 2017
Aggiornamenti e focus
Un buon sonno per difese immunitarie più “sveglie”
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Niente è meglio di un buon sonno per riprendersi dalle fatiche della giornata e per dare una mano alle difese dell'organismo a svolgere al meglio il proprio lavoro. Ne sono convinti i ricercatori statunitensi guidati da Nathaniel Watson, professore di neurologia allo University of Washington medicine sleep center di Seattle che hanno analizzato l'effetto del sonno sui geni del sistema immunitario in 11 coppie di gemelli omozigoti.
«Le abitudini legate al sonno dipendono in parte dalla genetica, ma in parte anche dall'ambiente nel quale si vive e dallo stile di vita che si segue» esordisce l'autore sulla rivista Sleep , ricordando che la carenza di sonno è stata associata a una serie di effetti negativi a livello metabolico, cardiovascolare e infiammatorio. Da qui la scelta di coppie di gemelli omozigoti, ovvero perfettamente identici dal punto di vista genetico, che ha permesso ai ricercatori d'oltreoceano di analizzare esclusivamente l'effetto dell'ambiente sul sonno, dando per scontato che l'effetto genetico fosse uguale nei due membri della coppia.
«Abbiamo misurato per due settimane il sonno dei partecipanti e al termine del periodo di studio abbiamo prelevato campioni di sangue per analizzare l'espressione dei geni» dice Watson spiegando che tra i due gemelli di una stessa coppia in genere c'era una differenza di circa 64 minuti nella durata del sonno. E a conti fatti il gemello che dormiva di meno aveva un sistema immunitario più debole, sulla base dell'analisi effettuata dai ricercatori. «Il sonno è insostituibile per l'organismo e questo studio lo dimostra chiaramente anche dal punto di vista molecolare» commenta Josiane Broussard del dipartimento di fisiologia integrativa alla University of Colorado.
«Oggi circa un terzo delle persone in età lavorativa dorme meno di 6 ore per notte e in genere la nostra società con i suoi ritmi e le sue tecnologie sempre attive tende a dare scarsa priorità al sonno» aggiunge Watson che poi conclude: «Ma per un sistema immunitario davvero efficiente dormire a sufficienza è una grande priorità».
Fonte: Sleep. 2016. doi: 10.1093/sleep/zsw019
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«Le abitudini legate al sonno dipendono in parte dalla genetica, ma in parte anche dall'ambiente nel quale si vive e dallo stile di vita che si segue» esordisce l'autore sulla rivista Sleep , ricordando che la carenza di sonno è stata associata a una serie di effetti negativi a livello metabolico, cardiovascolare e infiammatorio. Da qui la scelta di coppie di gemelli omozigoti, ovvero perfettamente identici dal punto di vista genetico, che ha permesso ai ricercatori d'oltreoceano di analizzare esclusivamente l'effetto dell'ambiente sul sonno, dando per scontato che l'effetto genetico fosse uguale nei due membri della coppia.
«Abbiamo misurato per due settimane il sonno dei partecipanti e al termine del periodo di studio abbiamo prelevato campioni di sangue per analizzare l'espressione dei geni» dice Watson spiegando che tra i due gemelli di una stessa coppia in genere c'era una differenza di circa 64 minuti nella durata del sonno. E a conti fatti il gemello che dormiva di meno aveva un sistema immunitario più debole, sulla base dell'analisi effettuata dai ricercatori. «Il sonno è insostituibile per l'organismo e questo studio lo dimostra chiaramente anche dal punto di vista molecolare» commenta Josiane Broussard del dipartimento di fisiologia integrativa alla University of Colorado.
«Oggi circa un terzo delle persone in età lavorativa dorme meno di 6 ore per notte e in genere la nostra società con i suoi ritmi e le sue tecnologie sempre attive tende a dare scarsa priorità al sonno» aggiunge Watson che poi conclude: «Ma per un sistema immunitario davvero efficiente dormire a sufficienza è una grande priorità».
Fonte: Sleep. 2016. doi: 10.1093/sleep/zsw019
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