L’attività sessuale fa bene anche al cervello

22 agosto 2017
Aggiornamenti e focus

L’attività sessuale fa bene anche al cervello



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Un'attività sessuale frequente e regolare anche dopo i 50 anni ha effetto positivo su alcuni aspetti cognitivi come la capacità di parlare in modo fluente o di percepire visivamente gli oggetti nello spazio. È quanto emerge da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista The journals of gerontology, series B: psychological and social sciences che ha coinvolto 73 persone di età compresa tra 50 e 83 anni.

«Studi precedenti hanno dimostrato che una vita sessuale attiva è importante per rallentare anche il declino cognitivo nelle persone anziane ma al momento non sappiamo se questi benefici riguardano tutta la sfera cognitiva o solo alcuni aspetti di essa» esordisce Hayley Wright, del Centre for research in psychology, behaviour and achievement della Coventry University, nel regno Unito, principale autore della ricerca. Assieme ai colleghi, l'esperto ha chiesto ai partecipanti di quantificare la frequenza della propria attività sessuale (nulla, mensile o settimanale) e di sottoporsi a uno specifico test per valutare le performance cognitive.

«Il test è pensato appositamente per misurare diversi aspetti della funzione cerebrale in questa fascia di età, concentrandosi in particolare su attenzione, memoria, fluidità del linguaggio e capacità visuospaziale» precisano i ricercatori che hanno anche raccolto informazioni sullo stile di vita delle persone che hanno preso parte allo studio.

E a conti fatti, le persone che hanno dichiarato di essere sessualmente attivi con frequenza settimanale hanno ottenuto punteggi più alti nei test relativi alla scorrevolezza del linguaggio e alla capacità visuospaziale, mentre non sono emerse differenze per quanto riguarda attenzione o memoria. «Non siamo abituati a parlare della vita sessuale delle persone anziane, ma numerosi studi confermano che questo aspetto della vita di relazione è fondamentale per il benessere a tutte le età» afferma Wrightche poi conclude: «Ora è importante cercare di comprendere quali sono i meccanismi anche biologici che legano l'attività sessuale alla salute del cervello».

Fonte: J Gerontol B Psychol Sci Soc Sci. 2017 Jun 21. doi: 10.1093/geronb/gbx065



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