Telefono verde Aids-Ist compie 30 anni: un servizio in continua evoluzione

17 luglio 2017
Interviste, Speciale HIV

Telefono verde Aids-Ist compie 30 anni: un servizio in continua evoluzione



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L'Istituto superiore di sanità (Iss) ha voluto che il trentennale della nascita del Telefono verde Aids e Ist- 800 861061, importante servizio gratuito e anonimo, che ha al suo attivo quasi 800mila interventi di counselling, non passasse inosservato. Nato il 20 giugno 1987, in risposta al diffondersi dell'infezione da Hiv, per fornire a tutta la popolazione italiana un'appropriata informazione scientificamente corretta e personalizzata, col passare degli anni il servizio è stato ampliato a tutte le infezioni sessualmente trasmesse (Ist), mirando in particolare ai giovani.
Dal 2012 viene offerta anche una consulenza in materia legale su tematiche inerenti previdenza, assistenza, discriminazione e mobbing per le persone con Hiv.
Dal 2013 l'intervento telefonico è stato integrato dalla comunicazione online attraverso il sito webUniti contro l'Aids , l'account Twitter @UniticontroAIDS, l'account Skype e il canale YouTube uniticontrolaids. Il Telefono verde è attivo tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 13.00 alle ore 18.00 con lo scopo di promuovere la prevenzione primaria e secondaria dell'infezione da Hiv e delle altre infezioni sessualmente trasmesse. Dica33 ha voluto approfondire l'argomento con Anna Maria Luzi, direttrice dell'Unità operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, comunicazione, formazione, all'interno della quale trova sede il Telefono verde.

Dottoressa Luzi, questo trentennale non è passato inosservato. Come avete voluto sottolinearlo?
«In occasione dei 30 anni del Telefono verde, nato nel giugno 1987 e attivo su tutto il territorio nazionale, si è voluto organizzare un evento che vedesse una contaminazione tra mondi diversi e solo apparentemente distanti, in un connubio di ricercatori e artisti, istituzioni e cittadini con l'apertura al pubblico dell'Iss al fine di veicolare un messaggio di prevenzione dell'Aids e delle infezioni sessualmente trasmesse, mirato a diverse fasce della popolazione».

Nel bilancio vediamo che nell'ultimo decennio di attività vi è stata una diminuzione delle chiamate da parte dei giovani e delle donne. Questo significa che c'è meno consapevolezza in questi gruppi?
«In effetti c'è stato un abbassamento del livello di attenzione dei giovani con una diminuzione del numero di telefonate da parte del target, che potrebbe preferire altri strumenti informativi. Proprio per questo, dal 2013 abbiamo integrato l'intervento di counselling telefonico con la comunicazione online tramite il sito web Uniti contro l'Aids per favorire l'integrazione di diversi approcci. Per quanto riguarda la diminuzione delle telefonate da parte delle donne, è possibile ipotizzare che queste abbiano punti di riferimento diversificati, come i consultori e i servizi ginecologici».

Chi risponde alle chiamate presso il Telefono verde?
«Rispondono esperti del settore, in anonimato, proprio come chi chiama. Tutti i colleghi sono ricercatori e tutti facciamo parte dell'Unità operativa di ricerca psico-socio-comportamentale, comunicazione, formazione. Il nostro servizio rappresenta anche un riferimento nazionale per la formazione e la supervisione di operatori di altri telefoni dedicati a differenti tematiche sanitarie. Svolgiamo inoltre un'attività di ricerca sui comportamenti a rischio, anche nel caso di violenza di genere, sulla valutazione dell'intervento di counselling telefonico, sulla qualità di vita delle persone che vivono con Hiv, nonché sulla messa a punto di modelli operativi comunicativo-relazionali rivolti a target specifici, quali le persone migranti e le persone che accedano ai servizi per le dipendenze».

Quale tipo d'intervento preventivo viene offerto telefonicamente?
«Attraverso il Telefono Verde non viene offerta una mera informazione piuttosto l'esperto attiva un vero e proprio intervento di Hiv/Aids/Ist counselling telefonico che consente di fornire informazioni scientifiche, erogate in modo personalizzato, rispondente cioè ai bisogni del singolo individuo. Inoltre, nel caso si rilevino comportamenti a rischio vengono date indicazioni sul periodo finestra, sui test e su dove recarsi per effettuare i necessari accertamenti diagnostici nell'area territoriale di interesse della persona che ha chiamato».

In occasione di questo anniversario avete preparato anche un opuscolo, La Bussola, disponibile per tutti gratuitamente sul sito Iss. Di cosa tratta?
«La Bussola è stato preparato per orientare la persona con Hiv nella tutela dei propri diritti (per scaricarlo cliccare qui ). Scaturisce dall'attività del consulente in materia legale il quale raccoglie le telefonate che denunciano lo stigma e la discriminazione a cui ancora oggi vanno incontro le persone con Hiv. La Bussola vuole essere una guida che tocca una varietà di argomenti legali: si parla per esempio della necessità di informare il partner della positività all'Hiv, oppure dei benefici previdenziali e assistenziali nelle differenti Regioni, delle attività lavorative e della scuola, del diritto alla riservatezza e persino di come comportarsi in caso di viaggi all'estero».

Susanna Guzzetti



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