07 gennaio 2020
Interviste, Speciale Schiena in forma
Mal di schiena e dolore cervicale: come riconoscerli, gestirli ed evitarli
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Il dolore muscolo-scheletrico è un fattore importante di impedimento nella vita quotidiana e di costo previdenziale e sanitario.Quando questi dolori sono lievi e occasionali, si cerca di sopportarli con l'aiuto dei comuni farmaci antinfiammatori e analgesici, terapie fisiche e un po' di riposo per qualche giorno. Ma è questo il modo giusto di affrontarli? E che cosa fare quando il problema si ripresenta spesso o diventa molto intenso? Dica33 ne ha parlato con Paolo Marchettini, responsabile della Medicina del dolore dell'Irccs Ospedale San Raffaele Turro di Milano.
Dottor Marchettini, quanto incidono i dolori muscolo-scheletrici sulla vita delle persone?
«Il mal di schiena da solo è la seconda voce di accesso all'ambulatorio del medico di base dopo le malattie influenzali. In genere si fa sentire più spesso andando avanti con l'età, per cui mentre a 40 anni ne soffrono due persone su dieci, se alziamo la fascia di età possiamo arrivare al 40-50 per cento della popolazione. Chiaramente, dobbiamo distinguere tra il dolore episodico e il dolore severo. Può capitare che dopo un weekend particolarmente attivo si presenti del dolore, ma questo non è un motivo per andare a farsi valutare dal medico; in genere per la gestione del dolore in questi casi è sufficiente rivolgersi al farmacista per utilizzare dei farmaci da banco. Purtroppo però spesso i pazienti cercano di diagnosticare da soli il loro problema, e non aiuta il fatto che in particolare sul mal di schiena e sul dolore cervicale esistano dei "falsi miti" da sfatare».
Può spiegarci meglio quali sono questi falsi miti?
«Una lamentela molto comune è quella del dolore occasionale al collo che viene diagnosticato come cervicale dai pazienti stessi, ma bisogna ricordare che non esiste un dolore da artrosi cervicale che va e viene, questo tipo di dolore è invece è dovuto all'emicrania. Nella metà dei casi o quasi infatti l'attacco di emicrania, che talvolta porta anche nausea e vomito, vertigine o sbandamento, si concentra nella zona nucale, occipitale e delle spalle, ed è la causa principale di dolore in tale sede.
Poiché l'artrosi è essenzialmente un problema di invecchiamento, se una persona si fa prescrivere una radiografia per verificare la presenza di questa patologia molto probabilmente troverà un qualche segno che potrà confermare la diagnosi errata e porterà a trattamenti che non risolvono il dolore, come massaggi e trattamenti inutili, anche dolorose infiltrazioni, che in realtà in questo caso non servono. L'artrosi del collo causa un dolore continuo, non va a periodi, ed è riconoscibile anche dalla presenza di dolori al braccio, formicolio alle dita.
Inoltre, è da sfatare il mito che il mal di schiena sia dovuto al fatto che noi nell'antichità fossimo quadrupedi e poi siamo diventati bipedi. Tanto per fare un esempio, i cani di razza Beagle, che certo sono quadrupedi, soffrono di ernia del disco, che equivale a parlare di sciatica o compressione radicolare, per motivi genetici legati a come arriva l'ossigeno al disco intervertebrale. Anche tra gli uomini chi fuma per esempio ha dischi brutti e ha mal di schiena. Questo perché nei dischi l'ossigeno arriva dalla periferia e poi si diffonde, e chi fuma ha vasi sanguigni meno permeabili all'ossigeno e quindi arriva meno ossigeno al centro del disco, e l'invecchiamento della struttura dovuto a questo fatto causa la degenerazione e successiva fuoriuscita del disco».
Come possiamo affrontare il dolore muscolo-scheletrico, in particolare il dolore alla schiena?
«Anche se non sembra immediato, la cura per la sciatica è camminare. Infatti, se rimaniamo seduti, il carico rimane fisso su un punto, mentre camminando spostiamo continuamente il peso e in questo modo si favorisce il rientro del disco, che a volte può verificarsi. Immobilizzarsi è quindi un errore, e la migliore cura è camminare, fare esercizio e assumere antidolorifici, in modo da evitare l'intervento alla schiena che oggi si limita a casi estremi in cui compare perdita di forza nelle gambe. Ricordo che il movimento raccomandato è camminare, nuotare, mentre correre non fa bene dal punto di vista scheletrico se non per brevi istanti. Non siamo fatti per correre ma per camminare su lunghe distanze, con delle belle passeggiate ossigeniamo i tessuti e possiamo tenerci in forma. Una forma di allenamento molto utile nel mal di schiena è poi la ginnastica mirata per rinforzare i muscoli addominali, in quanto questi muscoli mettono in tensione la colonna facendo diminuire il peso diretto sulle vertebre e trasmettendolo in parte sull'addome. Se si hanno frequenti attacchi di colpo della strega, esercitare gli addominali, da soli, in palestra, o con il fisioterapista in generale è sempre utile».
Quali suggerimenti può darci invece per quanto riguarda lo stile di vita?
«Per la colonna lombare il peso conta molto; il grasso in eccesso è peso che portiamo in giro, quindi è utile perdere peso, non fumare e quando possibile effettuare attività che favoriscono l'ossigenazione. Dal punto di vista dietetico non occorre un regime complicato, basta evitare quello che fa aumentare di peso. Non dobbiamo dimenticare anche la tensione emotiva, in quanto in caso di forti stress, come possono essere per esempio divorzi, licenziamenti, il nostro corpo si fa sentire, per cui bisogna cercare di combattere il disagio emotivo con attività fisica e recupero del benessere con il sonno, che deve essere di buona qualità perché alzando la soglia del dolore e permettendo il rilassamento dei muscoli è utile per sentire meno acciacchi».
Susanna Guzzetti
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Dottor Marchettini, quanto incidono i dolori muscolo-scheletrici sulla vita delle persone?
«Il mal di schiena da solo è la seconda voce di accesso all'ambulatorio del medico di base dopo le malattie influenzali. In genere si fa sentire più spesso andando avanti con l'età, per cui mentre a 40 anni ne soffrono due persone su dieci, se alziamo la fascia di età possiamo arrivare al 40-50 per cento della popolazione. Chiaramente, dobbiamo distinguere tra il dolore episodico e il dolore severo. Può capitare che dopo un weekend particolarmente attivo si presenti del dolore, ma questo non è un motivo per andare a farsi valutare dal medico; in genere per la gestione del dolore in questi casi è sufficiente rivolgersi al farmacista per utilizzare dei farmaci da banco. Purtroppo però spesso i pazienti cercano di diagnosticare da soli il loro problema, e non aiuta il fatto che in particolare sul mal di schiena e sul dolore cervicale esistano dei "falsi miti" da sfatare».
Può spiegarci meglio quali sono questi falsi miti?
«Una lamentela molto comune è quella del dolore occasionale al collo che viene diagnosticato come cervicale dai pazienti stessi, ma bisogna ricordare che non esiste un dolore da artrosi cervicale che va e viene, questo tipo di dolore è invece è dovuto all'emicrania. Nella metà dei casi o quasi infatti l'attacco di emicrania, che talvolta porta anche nausea e vomito, vertigine o sbandamento, si concentra nella zona nucale, occipitale e delle spalle, ed è la causa principale di dolore in tale sede.
Poiché l'artrosi è essenzialmente un problema di invecchiamento, se una persona si fa prescrivere una radiografia per verificare la presenza di questa patologia molto probabilmente troverà un qualche segno che potrà confermare la diagnosi errata e porterà a trattamenti che non risolvono il dolore, come massaggi e trattamenti inutili, anche dolorose infiltrazioni, che in realtà in questo caso non servono. L'artrosi del collo causa un dolore continuo, non va a periodi, ed è riconoscibile anche dalla presenza di dolori al braccio, formicolio alle dita.
Inoltre, è da sfatare il mito che il mal di schiena sia dovuto al fatto che noi nell'antichità fossimo quadrupedi e poi siamo diventati bipedi. Tanto per fare un esempio, i cani di razza Beagle, che certo sono quadrupedi, soffrono di ernia del disco, che equivale a parlare di sciatica o compressione radicolare, per motivi genetici legati a come arriva l'ossigeno al disco intervertebrale. Anche tra gli uomini chi fuma per esempio ha dischi brutti e ha mal di schiena. Questo perché nei dischi l'ossigeno arriva dalla periferia e poi si diffonde, e chi fuma ha vasi sanguigni meno permeabili all'ossigeno e quindi arriva meno ossigeno al centro del disco, e l'invecchiamento della struttura dovuto a questo fatto causa la degenerazione e successiva fuoriuscita del disco».
Come possiamo affrontare il dolore muscolo-scheletrico, in particolare il dolore alla schiena?
«Anche se non sembra immediato, la cura per la sciatica è camminare. Infatti, se rimaniamo seduti, il carico rimane fisso su un punto, mentre camminando spostiamo continuamente il peso e in questo modo si favorisce il rientro del disco, che a volte può verificarsi. Immobilizzarsi è quindi un errore, e la migliore cura è camminare, fare esercizio e assumere antidolorifici, in modo da evitare l'intervento alla schiena che oggi si limita a casi estremi in cui compare perdita di forza nelle gambe. Ricordo che il movimento raccomandato è camminare, nuotare, mentre correre non fa bene dal punto di vista scheletrico se non per brevi istanti. Non siamo fatti per correre ma per camminare su lunghe distanze, con delle belle passeggiate ossigeniamo i tessuti e possiamo tenerci in forma. Una forma di allenamento molto utile nel mal di schiena è poi la ginnastica mirata per rinforzare i muscoli addominali, in quanto questi muscoli mettono in tensione la colonna facendo diminuire il peso diretto sulle vertebre e trasmettendolo in parte sull'addome. Se si hanno frequenti attacchi di colpo della strega, esercitare gli addominali, da soli, in palestra, o con il fisioterapista in generale è sempre utile».
Quali suggerimenti può darci invece per quanto riguarda lo stile di vita?
«Per la colonna lombare il peso conta molto; il grasso in eccesso è peso che portiamo in giro, quindi è utile perdere peso, non fumare e quando possibile effettuare attività che favoriscono l'ossigenazione. Dal punto di vista dietetico non occorre un regime complicato, basta evitare quello che fa aumentare di peso. Non dobbiamo dimenticare anche la tensione emotiva, in quanto in caso di forti stress, come possono essere per esempio divorzi, licenziamenti, il nostro corpo si fa sentire, per cui bisogna cercare di combattere il disagio emotivo con attività fisica e recupero del benessere con il sonno, che deve essere di buona qualità perché alzando la soglia del dolore e permettendo il rilassamento dei muscoli è utile per sentire meno acciacchi».
Susanna Guzzetti
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