03 settembre 2009
Aggiornamenti e focus
Allattamento a rischio farmaci
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I farmaci comunemente usati per trattare l'emorragia dopo il parto potrebbero ostacolare la possibilità di allattare al seno il bambino. La ricerca, pubblicata da British Journal of Obstetrics and Gynaecology, ha analizzato più di 48 mila donne che avevano partorito, riscontrando che l'uso di agenti coagulanti, ossitocina o ergometrina, era associato a un generale calo del 7% nella quota di donne che aveva iniziato ad allattare nelle 48 ore consecutive al parto. Tra le donne a cui non erano stati somministrati farmaci, il 65,5% aveva iniziato ad allattare, tra quelle che avevano assunto una dose di ossitocina la quota scendeva al 59,1% e con l'aggiunta di una dose di ergometrina la quota arrivava al 56,4%. Secondo gli autori, l'uso di questi farmaci potrebbe ostacolare la produzione di latte, con conseguente demotivazione ad allattare, a scapito anche della successiva perseveranza a farlo, con quello che ne consegue sulla salute nutrizionale del bambino. Ma gli esperti invitano alla cautela verso conclusioni definitive: gli effetti sull'allattamento devono essere valutati alla luce dei benefici di farmaci che, notoriamente, riducono le forti emorragie dal 18 al 6% e che per questo motivo vengono, in alcuni casi, considerati dei salvavita. E' opinione di alcuni esperti che al momento i benefici che si ottengono con i coagulanti pesano di più di quelli negativi sull'allattamento, dall'altro fronte, si invoca una maggiore informazione alle donne che si apprestano al parto, sui rischi dei farmaci che si assumeranno, affinché diano un consenso informato prima di entrare in travaglio. (S.Z.)
BJOG Published Online 1 September 2009
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