24 maggio 2018
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Le cinque regole per ridurre il consumo di sale
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Cinque grammi al giorno di sale è la soglia massima che l'Organizzazione Mondiale della Sanità indica per una sana alimentazione. Com'è noto, un uso eccessivo può portare a un aumento della pressione arteriosa e, di conseguenza, contribuisce all'insorgere di ictus cerebrale, infarto del miocardio e malattie renali.
Ricerche sulla popolazione italiana, ci dicono che, in media, consumiamo 10 grammi di sale al giorno: il doppio di quanto indicato. Se invece ci attenessimo sui valori diffusi dall'Oms, si ridurrebbe del 23% il pericolo di essere colpiti da un ictus e del 17% il pericolo di avere una malattia al cuore.
Non è semplice tenere sotto controllo la quantità ideale di sale. Non solo, aggiungiamo sulla nostra tavola quotidianamente il sale ai cibi, ma lo inseriamo nel nostro corpo anche attraverso prodotti già pronti, industriali, soprattutto insaccati, formaggi e prodotti da forno. Dunque, una prevenzione a tutto campo non può interessare solo il cittadino ma deve puntare anche a modificare la produzione dell'industria alimentare.
Su questo fronte è impegnata la Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) SINU insieme all'organizzazione internazionale World Action on Salt and Health (Wash).
Cinque regole per ridurre il consumo di sale
World Action on Salt and Health ha indicato cinque regole che possono aiutarci a ridurre il consumo di sale sulle nostre tavole per mantenerlo all'interno della soglia dei 5 grammi giornalieri (da preferire comunque sempre il sale iodato):
Carla De Meo
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Ricerche sulla popolazione italiana, ci dicono che, in media, consumiamo 10 grammi di sale al giorno: il doppio di quanto indicato. Se invece ci attenessimo sui valori diffusi dall'Oms, si ridurrebbe del 23% il pericolo di essere colpiti da un ictus e del 17% il pericolo di avere una malattia al cuore.
Non è semplice tenere sotto controllo la quantità ideale di sale. Non solo, aggiungiamo sulla nostra tavola quotidianamente il sale ai cibi, ma lo inseriamo nel nostro corpo anche attraverso prodotti già pronti, industriali, soprattutto insaccati, formaggi e prodotti da forno. Dunque, una prevenzione a tutto campo non può interessare solo il cittadino ma deve puntare anche a modificare la produzione dell'industria alimentare.
Su questo fronte è impegnata la Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) SINU insieme all'organizzazione internazionale World Action on Salt and Health (Wash).
Cinque regole per ridurre il consumo di sale
World Action on Salt and Health ha indicato cinque regole che possono aiutarci a ridurre il consumo di sale sulle nostre tavole per mantenerlo all'interno della soglia dei 5 grammi giornalieri (da preferire comunque sempre il sale iodato):
- Fare un uso generoso di erbe e spezie al posto del sale. Il gusto si abituerà rapidamente.
- Preferire frutta e verdura fresche. Risciacquare le verdure e i legumi in scatola. Moderare il consumo di salumi e formaggi.
- Controllare l'etichetta dei prodotti e scegliere quelli meno salati. Si considerano a basso contenuto di sale quelli con un livello inferiore a 0.3 grammi per 100g.
- Scegliere pane, cracker e prodotti da forno meno salati
- Eliminare la saliera e incoraggiare i giovani a non aggiungere condimenti salati
Carla De Meo
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