Listeriosi: sintomi, incubazione, trasmissione e terapia
Un’infezione alimentare
La listeriosi è una infezione alimentare che prende il nome dal batterio che ne è la causa, il Listeria monocytogenes. Questo batterio si trova comunemente nel terreno e nell'acqua e può quindi facilmente contaminare ortaggi e verdure. L'infezione da listeria, seppur raramente si sviluppa nell'uomo, si può rilevare in un'ampia varietà di cibi crudi, come carni non ben cotte e verdure crude, prodotti lattiero-caseari preparati con latte non pastorizzato. Come la maggior parte dei batteri, viene eliminata dai processi di pastorizzazione e cottura.
Due forme, rara la più grave
Listeria è una famiglia di batteri composta da dieci specie. Una di queste, Listeria monocytogenes, causa la listeriosi, una malattia che colpisce l'uomo e gli animali. Seppur rara, esiste una forma grave, che può portare al ricovero ospedaliero. La causa dell'infezione da listeria è la presenza del batterio nel cibo che viene ingerito. Sono sufficienti cento cellule batteriche per grammo di cibo a causare l'infezione.
La listeriosi può manifestarsi sotto due forme. Quella più comune, è la forma tipica delle tossinfezioni alimentari: si manifesta nel giro di poche ore dall'ingestione di un cibo infettato e provoca nausea, diarrea, febbre, dolori muscolari. Spesso i sintomi si risolvono senza trattamenti.
Una seconda forma più rara ed invasiva, dall'intestino passa nel sangue provocando un'encefalite o una meningite. In questo secondo caso tra l'ingestione del cibo contaminato e la manifestazione dei sintomi può passare un mese. In questo secondo caso i sintomi sono molto diversi dall'infezione alimentare, cioè ma si sviluppano emicranie, confusione, irrigidimento del collo e perdita dell'equilibrio.
I soggetti più a rischio di sviluppare la listeriosi, sono le persone con compromissione del sistema immunitario: malati di cancro, di diabete, di Aids, le persone anziane e i neonati.
Particolarmente attenzione devo prestare le donne in gravidanza, poiché l'infezione da Listeria può causare aborto spontaneo, parto prematuro, morte in utero o infezione del feto.
La diagnosi avviene attraverso l'analisi del sangue ed eventualmente con il prelievo e l'analisi di liquido spinale, nella forma sistemica. Poiché la listeriosi è un'infezione di origine batterica, la cura si basa su una terapia antibiotica sia per gli adulti sia per i bambini. Se la cura antibiotica viene somministrata precocemente a donne in gravidanza si può prevenire la trasmissione della malattia al feto.
Listeriosi, formaggi da evitare. Fondamentale una corretta igiene alimentare
Per prevenire le infezioni da Listeria è sufficiente seguire le norme di igiene previste per tutte le tossinfezioni alimentari. Le donne in gravidanza devono seguirle scrupolosamente, così come le persone immunocompromesse.
Vanno evitati: formaggi a pasta molle ed erborinati (gorgonzola, brie, camembert); refrigerati pronti da mangiare cibi (come pȃtés e creme spalmabili di carne); pesce affumicato refrigerato (come il salmone affumicato), a meno che non sia stato cucinato; latte non pastorizzato, o latte crudo.
Altre norme di igiene da seguire sono:
- cuocere completamente i cibi, in particolare la carne;
- lavare con attenzione le verdure prima di consumarle crude;
- separare le carni crude dalle verdure e dai cibi cotti e pronti al consumo;
- consumare prodotti lattiero-caseari pastorizzati; lavare scrupolosamente le mani e gli utensili da cucina dopo aver maneggiato alimenti crudi.
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