21 ottobre 2019
Aggiornamenti e focus
Ai bambini bisogna sempre dire la verità?
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Mentire, tacere, nascondere (anche a fin di bene o anche per piccole cose della vita di tutti i giorni) serve solo a confondere e turbare il bambino e a mettere a rischio, anche profondamente, la fiducia che nutre nei suoi genitori.
Il bambino ha diritto di conoscere sempre la verità sulle cose che lo circondano. Naturalmente deve essere comunicata in modo adeguato alla sua età e al suo livello di comprensione. Non bisogna avere paura delle emozioni.
Spesso non si riesce ad accettare l'idea di causare sofferenza al bambino o, addirittura, non si accetta che il bambino possa provarne.
Ma dobbiamo ricordare che compito del genitore è insegnare a riconoscere la sofferenza, la tristezza e anche il dolore e accettarle, condividerle e anche superarle.
Come fare?
Dare l'esempio è certamente la strada più efficace. E dire la verità.
Ma prima dobbiamo prepararci, noi adulti, emotivamente e preparare poi anche il bambino: per esempio avvisarlo prima di uscire da casa e dirgli che mamma e papà torneranno e che ora lei/lui staranno con...
È diffusa la convinzione che i bambini debbano essere protetti dalla sofferenza attraverso l'allontanamento e il silenzio dalle notizie che possano causare sofferenza. Ma attraverso quali passaggi gli adulti possono aiutare i bambini nel percorso di comprensione accettazione?
Per primo l'adulto deve concedersi di comunicare il proprio dolore senza sentirsi inadeguato o di cattivo esempio, a lui spetta il compito di informare il bambino su quanto sta accadendo, potrebbe succedere o è già successo.
Naturalmente, in base all'età del bambino, l'adulto deve saper scegliere e pesare le parole e le modalità più adatte. Spesso sono gli stessi adulti a sentirsi imbarazzati e spaventati nel dover spiegare qualcosa di grave a un bambino, non sanno come farlo e hanno paura di esporlo a maggiori sofferenze o a situazioni non comprensibili.
Non è così.
Ricordate anche che i bambini non hanno gli stessi mezzi degli adulti e la parola non è il canale privilegiato per raccontarsi. I bambini parlano con il corpo, con il gioco, con il disegno.
Ovviamente ogni situazione è differente ma alcune cose comuni da dire ci sono. Una su tutte: va detta la verità e non vanno dette pietose storie o bugie.
Alberto Ferrando - Pediatra di famiglia
Salute oggi:
...e inoltre su Dica33:
Il bambino ha diritto di conoscere sempre la verità sulle cose che lo circondano. Naturalmente deve essere comunicata in modo adeguato alla sua età e al suo livello di comprensione. Non bisogna avere paura delle emozioni.
Spesso non si riesce ad accettare l'idea di causare sofferenza al bambino o, addirittura, non si accetta che il bambino possa provarne.
Ma dobbiamo ricordare che compito del genitore è insegnare a riconoscere la sofferenza, la tristezza e anche il dolore e accettarle, condividerle e anche superarle.
Come fare?
Dare l'esempio è certamente la strada più efficace. E dire la verità.
Ma prima dobbiamo prepararci, noi adulti, emotivamente e preparare poi anche il bambino: per esempio avvisarlo prima di uscire da casa e dirgli che mamma e papà torneranno e che ora lei/lui staranno con...
È diffusa la convinzione che i bambini debbano essere protetti dalla sofferenza attraverso l'allontanamento e il silenzio dalle notizie che possano causare sofferenza. Ma attraverso quali passaggi gli adulti possono aiutare i bambini nel percorso di comprensione accettazione?
Per primo l'adulto deve concedersi di comunicare il proprio dolore senza sentirsi inadeguato o di cattivo esempio, a lui spetta il compito di informare il bambino su quanto sta accadendo, potrebbe succedere o è già successo.
Naturalmente, in base all'età del bambino, l'adulto deve saper scegliere e pesare le parole e le modalità più adatte. Spesso sono gli stessi adulti a sentirsi imbarazzati e spaventati nel dover spiegare qualcosa di grave a un bambino, non sanno come farlo e hanno paura di esporlo a maggiori sofferenze o a situazioni non comprensibili.
Non è così.
Ricordate anche che i bambini non hanno gli stessi mezzi degli adulti e la parola non è il canale privilegiato per raccontarsi. I bambini parlano con il corpo, con il gioco, con il disegno.
Ovviamente ogni situazione è differente ma alcune cose comuni da dire ci sono. Una su tutte: va detta la verità e non vanno dette pietose storie o bugie.
Alberto Ferrando - Pediatra di famiglia
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