08 gennaio 2022
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Perché camminare all'aperto fa bene
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Camminare all'aperto è un vero toccasana per la salute. A costo zero. Alla portata di tutti.
Camminare è il movimento più naturale che facciamo nel corso della nostra vita. È una attività economica che non richiede attrezzature specifiche né luoghi precisi. È bene sfruttare i parchi, i giardini. Comunque, spazi all'aria aperta visto che trascorriamo gran parte del nostro tempo in posti chiusi, con luce artificiale, collegati sempre ad accessori tecnologici.
Quando il parco non è vicino
Il contatto migliore è quello con la natura. Ma non sempre è possibile. Allora gli esperti consigliano di scegliere luoghi e tempi che ci appartengono: il quartiere, la pausa pranzo, il tragitto casa-lavoro, il rientro a casa. La ragione è semplice: scegliere questi luoghi permette di rapportarci in modo diverso con il nostro spazio e con il nostro tempo, imparando a riconoscere i ritmi del corpo e non solo i ritmi della vita, della società, del traffico, del lavoro. Quello che conta è l'equilibrio, la costanza. Non è importante la velocità ma l'approccio, imparando ad ascoltare le percezioni del corpo: il respiro, il passo, il movimento muscolare.
Quanto tempo dedicare alla camminata
La camminata non necessita di orari o tempi specifici come i corsi in palestra ed è possibile tutti i giorni. Il tempo da dedicare non deve essere inferiore ai 30 minuti. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito in 10 mila passi la vita attiva di una persona, pari appunto a 20/30 minuti di passeggiata a passo sostenuto. Solo così - e cercando di mantenere una costanza giornaliera - può essere considerato un approccio serio a una vita attiva.
Già duemila anni fa Ippocrate d'altronde affermava che camminare è la migliore medicina al mondo perché attiva contemporaneamente tutti i nostri apparati e i nostri metabolismi. Lo possiamo fare da soli, in compagnia con gli amici, con la musica, con i nostri pensieri. È un modo per coccolarsi, ritagliarsi uno spazio per sè.
Una recente ricerca della London School of Economics ha stabilito che, nel confronto con la palestra, vince la camminata in un'ottica di miglioramento dello stato fisico e di perdita di peso. In un altro studio, condotto tra il 1999 e il 2012, sono stati visitati circa 50 mila pazienti. È stato verificato come camminare per 30 minuti, ogni giorno, abbia migliorato lo stato fisico di questi individui e mantenuto i benefici nel tempo molto di più rispetto all'attività di palestra.
Tutti i benefici per la salute
Sono tanti i benefici sulla salute. Innanzitutto, il continuo stimolo plantare migliora il percorso del sangue verso il cuore con benefici sulla circolazione, riducendo disturbi come ipertensione, insufficienza venosa, linfoedemi, angioedemi e tutte le problematiche linfatiche degli arti inferiori. Migliora l'approccio cardiovascolare, fluidifica il sangue e permette una riduzione - anche molto forte - delle possibilità di ictus (fino al 40%). Studi scientifici affermano che abbatte l'insorgere di infarti dal 10 al 27%. L'associazione dei cardiologi americani ha addirittura stabilito che, subito dopo un infarto o un ictus, è opportuno che il paziente inserisca nella sua terapia quotidiana anche la camminata.
Ma a beneficiarne non è solo il cuore. Pure i muscoli. Migliorando l'ossigenazione del tessuti, infatti, la fibra muscolare è più "pronta a lavorare": le fibre si aprono, l'ossigeno entra nei tessuti muscolari con effetti sulla tonificazione della massa magra. La riduzione di peso - ma pure la riduzione della glicemia - permette una contrazione dei livelli di glucosio nel sangue (meno rischi di incorrere nel diabete di tipo 2 e miglioramento delle condizioni del diabetico di tipo 1). Il fatto, poi, che camminare rappresenti un movimento naturale, che crea un equilibrio tra i movimenti articolari delle braccia, delle gambe, della schiena e della colonna vertebrale, contribuisce alla riduzione dei dolori articolari legati alla sedentarietà e migliora disturbi già esistenti come artrosi, artriti, dolori legati all'età.
I vantaggi per vista e cervello
Nella camminata, l'equilibrio tra braccia e gambe porta a un uso continuo - e a uno scambio - tra gli emisferi cerebrali sinistro (logica) e destro (creatività). Mentre camminiamo ci rendiamo conto che il corpo va da solo e pure la nostra testa si sente più libera. Migliora addirittura la vista: abituati a guardare da vicino, a leggere fogli, sviluppiamo la vista da lontano. Ciò consente di far spaziare anche il cervello, stimolando l'emisfero destro, quello della creatività: aumentare i nostri punti di vista offre al cervello la possibilità di creare nuove idee. Perché? Perché ci liberiamo da blocchi mentali e fisici.
Risultato? Migliora il tono dell'umore, si riduce lo stress, cresce la positività. Per tutte queste ragioni, camminare all'aperto dona benessere fisico e psicologico e migliora la nostra autostima perché dedichiamo tempo a noi stessi. E così facendo regaliamo benessere anche agli altri perché siamo più sereni. Ci piacciamo di più e le relazioni migliorano.
Carla De Meo
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