10 ottobre 2016
Aggiornamenti e focus
La dieta paleolitica sotto esame
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La dieta "paleolitica" è uno dei protocolli nutrizionali maggiormente in voga negli ultimi anni e la sua diffusione in Australia è talmente capillare da aver indotto il team dell'Università di Perth a metterla a confronto con le linee guida alimentari australiane. La dieta paleo raccomanda l'eliminazione di alimenti trasformati e zuccheri, cereali e prodotti lattiero- caseari, incoraggiando il consumo di frutta, verdura, carne, uova e noci, ed è proprio nell'esclusione di due gruppi alimentari, cereali e latticini, che risiede la sostanziale differenza con le attuali linee guida alimentari. Perché questo protocollo è stato preso in considerazione? Perché esistono diversi studi che hanno riportato benefici su colesterolo, controllo del peso e metabolismo del glucosio, ma in tutti i casi l'alimentazione era stata adottata per brevi periodi.
Parallelamente altri studi avevano individuato diversi limiti nell'applicabilità del protocollo, nonostante i potenziali benefici per la salute: difficoltà nel cambiare le abitudini e nel variare l'alimentazione con i pochi cibi permessi nel lungo periodo, oltre a un fattore di tipo economico, poiché questo tipo di alimentazione era considerato caro. Il confronto verteva quindi su compliance, appetibilità e fattibilità: 39 donne sane (età 47 ± 13 anni, BMI 27 ± 4 kg / m2) sono state randomizzate a seguire per 4 settimane una dieta Paleo (n = 22) o una dieta "australiana" (n = 17) ad libitum. Il rispetto di entrambi i regimi dietetici è stato elevato in questo studio, ma si è registrata la tendenza del gruppo paleo verso un aumento del consumo di alimenti fuori del piano dietetico nel corso del periodo di intervento: le donne dovevano "fidarsi" della scelta alimentare - cosa non sempre successa - e resistere all'aumento del desiderio di cibo "proibito". Interessante sottolineare che chi ha partecipato allo studio ha considerato che la dieta paleolitica contiene molti "cibi sani", come frutta, verdura, uova, carne e frutta secca, ma l'eliminazione di cereali e latticini ha reso il modello alimentare meno coerente con la loro convinzione di una dieta "sana". Questo fatto potrebbe rispondere al maggior verificarsi di eventi di diarrea associati alla dieta Paleo, ma anche riflettere reali difficoltà nel mantenere le restrizioni dietetiche richieste nel lungo periodo. Inoltre la dieta è stata considerata effettivamente più costosa e meno sana del modello tradizionale australiano. Il gruppo che ha seguito la dieta australiana ha invece valutato la dieta come sana, ha avuto il rispetto più coerente e ha trovato il costo dei generi alimentari più economico rispetto alla dieta abituale, fornendo il supporto per l'uso in futuro di tale modello per la salute pubblica e interventi clinici.
Fonte: Nutrizione33
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