27 aprile 2015
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Basta qualche trucco e la pillola va giù
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Le difficoltà nel deglutire le pillole sono piuttosto comuni in bambini e adolescenti e mettono a rischio il buon esito del trattamento. «Ci sono però risorse e strategie che possono essere impiegate per risolvere il problema e che variano a seconda delle difficoltà del piccolo paziente» afferma Kathleen Bradford, pediatra del North Carolina children's hospital di Chapel Hill, negli Stati Uniti, che assieme ai suoi colleghi ha analizzato il problema con una revisione della letteratura scientifica da poco pubblicata sulla rivista Pediatrics.
Un sondaggio condotto nel 2008 su 304 genitori ha dimostrato che circa il 50 per cento di loro aveva figli in età pediatrica che non erano in grado di assumere medicinali sotto forma di pillole o piccole capsule. «Il fatto che il problema sia così diffuso rende necessaria la ricerca di strategie per poterlo superare anche perché non assumere la terapia potrebbe avere conseguenze molto negative sulla salute del bambino» afferma la ricercatrice statunitense che sottolinea come le ragioni della difficoltà possano essere anche molto differenti da un bambino all'altro. C'è la naturale incapacità dei bimbi, soprattutto dei più piccoli, a coordinare i movimenti necessari per la deglutizione, ma possono subentrare anche paura, ansia o altri fattori comportamentali. A volte poi la causa è il cattivo sapore del medicinale, la sua consistenza o le sue dimensioni oppure la mancanza della "tecnica" adatta che permette di deglutire senza problemi. «Quando possibile i medici prescrivono farmaci in forma liquida ai più piccoli, ma non sempre i medicinali sono disponibili anche in questa formulazione» afferma Jaime Friedman, pediatra al Children's primary care medical group di San Diego, portando come esempio i farmaci per il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, disponibili solo in pillole.
"Basta un poco di zucchero" cantava Mary Poppins, ma purtroppo non è sempre così facile convincere un bimbo o un adolescente a prendere pillole e capsule che il medico prescrive. Analizzando la letteratura scientifica però, Bradford e colleghi hanno identificato cinque studi che hanno testato l'efficacia di altrettante tecniche per "insegnare" ai bambini a ingerire una pastiglia o una capsula.
«Tutte le strategie prese in esame si sono rivelate efficaci» dice la pediatra che nel lavoro ha citato le tecniche utilizzate: terapie comportamentali, spray aromatizzati da spruzzare in gola prima di assumere il farmaco, istruzioni verbali semplici, speciali contenitori per le pillole e particolari posizioni della testa.
«Credo che una combinazione di terapia comportamentale e corrette posizioni della testa sia l'approccio migliore» dice Friedman, «nello studio non si specifica il tipo di intervento comportamentale utilizzato, ma credo che il rilassamento sia fondamentale per il successo». E in ogni caso, come sostengono gli autori, è molto importante la pratica. «Sarebbe meglio cominciare a "esercitarsi" con tanta acqua e magari con caramelline di piccole dimensioni quando il piccolo sta bene e non quando è già malato o quando ha già avuto un'esperienza negativa legata all'assunzione di una pillola» concludono.
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