12 marzo 2022
Aggiornamenti e focus, #70...eadesso?
70... e adesso? Prendersi cura dei muscoli
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I consigli del dottor Muir Gray per tutti i "giovani di spirito" dai settanta ai novant'anni e oltre a diventare più attivi, mentalmente e fisicamente. Dal libro "70... e adesso?".
"Chi si ferma è perduto!", recita il titolo di un famoso film del 1960. Questo saggio motto vale anche per i nostri muscoli. Se non li facciamo lavorare, andranno via via logorandosi e, come abbiamo già visto, i fatti parlano chiaro: il decadimento muscolare che abbiamo sempre considerato un'inevitabile conseguenza dell'invecchiamento è, in realtà, frutto di una vita sedentaria. Negli anni Ottanta un mio collega, Archie Young, medico particolarmente interessato all'attività fisica nonché professore di geriatria a Edimburgo, ha prelevato le cellule muscolari di un gruppo di volontari per un progetto di ricerca. I risultati dello studio mi hanno convinto di quanto la perdita di potenza sia dovuta più all'inattività che alla vecchiaia. Per "inattività" non intendo pigrizia, ma semplicemente lo stile di vita del XX (e ormai XXI) secolo. Nel secolo scorso, la parte più importante dell'anatomia umana non erano i quadricipiti o il bicipite destro, ma il fondoschiena: ci siamo seduti sugli allori. Ad aggravare la situazione ci si è messa la convinzione, tuttora diffusa, che chi soffre di patologie croniche dovrebbe "prendersela comoda", mentre la verità è che dovrebbe darsi ancora più da fare per migliorare la forma fisica.
Non si può negare che l'invecchiamento influisca sulle fibre muscolari, modificandole e riducendone il vigore. Più l'età avanza, più l'inattività pesa sul tessuto muscolare. Negli uomini questo fenomeno è ulteriormente aggravato dal calo del testosterone. Per la maggior parte di noi, comunque, la causa principale dell'indebolimento rimane la scarsa attitudine al movimento.
Cosa si può fare?
Iniziate subito a preoccuparvi della forza fisica. Correre e camminare sono i modi migliori per consolidare i muscoli degli arti inferiori, ma ci sono anche molti altri muscoli su cui lavorare, in particolare quelli degli arti superiori e della muscolatura assiale (addome, schiena e colonna vertebrale).
Segnali premonitori
I muscoli sono colpiti raramente da malattie gravi. Se avvertite un dolore intenso durante un esercizio, probabilmente avete lacerato qualche fibra muscolare. Applicate un panetto di ghiaccio avvolto in una salvietta sulla zona interessata (basta tenere sempre nel freezer una busta di pisellini surgelati) e sospendete l'esercizio per due settimane.
Se avete appena iniziato una nuova terapia farmacologica, il dolore potrebbe essere un effetto collaterale. In quel caso, chiedete conferma al medico, al suo assistente o al farmacista. Le statine, ad esempio, a volte causano questo tipo di problema. Se invece il dolore si limita a uno o entrambi i polpacci mentre camminate, e si ripresenta sempre dopo aver percorso la stessa distanza, potrebbe essere sintomo di un restringimento dei vasi sanguigni della gamba. Anche in questo caso, parlatene con il dottore.
Muir Gray
70... e adesso?
Una guida per vivere i propri anni bene
Edizioni LSWR
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...e inoltre su Dica33:
Prendersi cura dei muscoli
"Chi si ferma è perduto!", recita il titolo di un famoso film del 1960. Questo saggio motto vale anche per i nostri muscoli. Se non li facciamo lavorare, andranno via via logorandosi e, come abbiamo già visto, i fatti parlano chiaro: il decadimento muscolare che abbiamo sempre considerato un'inevitabile conseguenza dell'invecchiamento è, in realtà, frutto di una vita sedentaria. Negli anni Ottanta un mio collega, Archie Young, medico particolarmente interessato all'attività fisica nonché professore di geriatria a Edimburgo, ha prelevato le cellule muscolari di un gruppo di volontari per un progetto di ricerca. I risultati dello studio mi hanno convinto di quanto la perdita di potenza sia dovuta più all'inattività che alla vecchiaia. Per "inattività" non intendo pigrizia, ma semplicemente lo stile di vita del XX (e ormai XXI) secolo. Nel secolo scorso, la parte più importante dell'anatomia umana non erano i quadricipiti o il bicipite destro, ma il fondoschiena: ci siamo seduti sugli allori. Ad aggravare la situazione ci si è messa la convinzione, tuttora diffusa, che chi soffre di patologie croniche dovrebbe "prendersela comoda", mentre la verità è che dovrebbe darsi ancora più da fare per migliorare la forma fisica.
Gli effetti dell’invecchiamento
Non si può negare che l'invecchiamento influisca sulle fibre muscolari, modificandole e riducendone il vigore. Più l'età avanza, più l'inattività pesa sul tessuto muscolare. Negli uomini questo fenomeno è ulteriormente aggravato dal calo del testosterone. Per la maggior parte di noi, comunque, la causa principale dell'indebolimento rimane la scarsa attitudine al movimento.
Cosa si può fare?
Iniziate subito a preoccuparvi della forza fisica. Correre e camminare sono i modi migliori per consolidare i muscoli degli arti inferiori, ma ci sono anche molti altri muscoli su cui lavorare, in particolare quelli degli arti superiori e della muscolatura assiale (addome, schiena e colonna vertebrale).
Segnali premonitori
I muscoli sono colpiti raramente da malattie gravi. Se avvertite un dolore intenso durante un esercizio, probabilmente avete lacerato qualche fibra muscolare. Applicate un panetto di ghiaccio avvolto in una salvietta sulla zona interessata (basta tenere sempre nel freezer una busta di pisellini surgelati) e sospendete l'esercizio per due settimane.
Se avete appena iniziato una nuova terapia farmacologica, il dolore potrebbe essere un effetto collaterale. In quel caso, chiedete conferma al medico, al suo assistente o al farmacista. Le statine, ad esempio, a volte causano questo tipo di problema. Se invece il dolore si limita a uno o entrambi i polpacci mentre camminate, e si ripresenta sempre dopo aver percorso la stessa distanza, potrebbe essere sintomo di un restringimento dei vasi sanguigni della gamba. Anche in questo caso, parlatene con il dottore.
Muir Gray
70... e adesso?
Una guida per vivere i propri anni bene
Edizioni LSWR
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