29 giugno 2022
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I cibi a basso indice glicemico proteggono il cuore
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Una dieta contenente alimenti a basso indice glicemico può migliorare lo stato di salute dei pazienti con malattia coronarica, secondo quanto conclude uno studio presentato all'ACNAP-EuroHeartCare Congress 2022, un congresso scientifico della Società Europea di Cardiologia.
«La digestione degli alimenti a basso indice glicemico come mele, arance, broccoli e verdure a foglia verde ma anche ceci, lenticchie, fagioli, riso integrale e avena è più lenta, e di conseguenza la glicemia aumenta in modo più graduale» precisa il coautore Jamol Uzokov del Centro Medico di Terapia e Riabilitazione di Tashkent in Uzbekistan, ricordando che studi precedenti suggeriscono un'associazione tra diete ad alto indice glicemico e rischio di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2.
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«La digestione degli alimenti a basso indice glicemico come mele, arance, broccoli e verdure a foglia verde ma anche ceci, lenticchie, fagioli, riso integrale e avena è più lenta, e di conseguenza la glicemia aumenta in modo più graduale» precisa il coautore Jamol Uzokov del Centro Medico di Terapia e Riabilitazione di Tashkent in Uzbekistan, ricordando che studi precedenti suggeriscono un'associazione tra diete ad alto indice glicemico e rischio di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2.
E per valutare, viceversa, il potenziale beneficio di una dieta a basso indice glicemico sull'indice di massa corporea (BMI), circonferenza vita, circonferenza fianchi e rapporto vita-fianchi nei pazienti con malattia coronarica gli autori hanno impostato uno studio randomizzato e controllato, assegnando 160 pazienti fra 38 e 76 anni a tre mesi di alimentazione a basso indice glicemico oppure a una dieta di routine che limitava i grassi e alcune proteine come latte intero, formaggio, carne, tuorli d'uovo e cibi fritti. E i risultati parlano chiaro: la dieta oggetto di studio ha portato a riduzioni significative del BMI con valori diminuiti di 4,2 kg/m2 nel gruppo a basso indice glicemico rispetto a 1,4 kg/m2 nei soggetti che seguivano la dieta di routine. Ridotto anche il girovita, con diminuzioni di 9 cm nel gruppo a basso indice glicemico rispetto a 3,3 cm nel gruppo di controllo.
Viceversa, non è emersa alcuna differenza significativa tra i gruppi per la circonferenza fianchi e il rapporto vita-fianchi. «Sebbene siano necessari studi più ampi per confermare questi risultati, la nostra ricerca indica che l'alimentazione con cibi a basso indice glicemico come parte di una dieta equilibrata potrebbe aiutare i pazienti cardiopatici a controllare il loro peso e il girovita» conclude Uzokov.
Fonte: Doctor33
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