26 settembre 2022
Interviste, Video
Bellardita, psicologa: tieni a mente la gratitudine
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Nella vita quotidiana ci troviamo in situazioni in cui non abbiamo il totale controllo di ciò che accade e dei risultati che possiamo ottenere. Emozioni come ansia e rabbia possono emergere se ci si sente di trovarsi sempre di fronte agli stessi problemi organizzativi e relazionali. In questo caso possiamo attingere a risorse e competenze individuali, ed è qui che può entrare in campo la gratitudine. Ne parliamo con la dr.ssa Lara Bellardita psicologa clinica della salute e psicoterapeuta.
La gratitudine è la capacità di riconoscere ciò che di utile o piacevole o sensato abbiamo davanti e intorno a noi. "Apprezzare" ha a che fare con la capacità di vedere gli aspetti positivi in ciò che accade e nelle persone. Provare gratitudine implica fare un passo oltre: riconoscere che le cose positive di cui facciamo esperienza sono spesso riconducibili a forze che vanno oltre le nostre azioni e i nostri comportamenti e che spesso hanno a che fare con lo sforzo, l'impegno, il contributo di altre persone.
Coltivare la gratitudine aiuta a combattere lo stress e fa bene alla salute. Secondo le ricerche, la gratitudine è associata a una migliore sensazione generale di salute, alla tendenza a fare esercizio in maniera regolare e a mantenere un programma di cambiamento nutrizionale, a un minor numero di richiesta di consulti medici. È come se la gratitudine rappresentasse una sorta di cuscino che attutisce i colpi degli eventi e delle situazioni stressanti. Anche in pazienti con malattie oncologiche e croniche, la gratitudine contribuisce ad affrontare la malattia da un punto di vista psicologico. In un campione di adulti con malattie neuromuscolari, un intervento di gratitudine di 21 giorni ha prodotto una maggiore quantità di stati d'animo positivi, un maggiore senso di connessione alle altre persone, valutazioni più ottimistiche della propria vita e una migliore durata e qualità del sonno.
Il diario della gratitudine
Per allenare la gratitudine una delle attività più comuni e più utilizzate nelle ricerche è la compilazione di un diario. La questione è cosa scrivere nel diario della gratitudine? Ogni sera possiamo scrivere nel diario le 3 cose accadute durante la giornata di cui siamo grati. Si può partire dalle cose semplici e che, appunto, a volte si danno per scontate: la luce del mattino, un complimento del partner, il piacere di una pausa caffè. Certo è infatti che non tutte le giornate ci riservano situazioni meravigliose: alcune possono sembrarci piene di eventi "banali", altre decisamente frustranti, tediose, difficili. La sfida sta proprio qui: di che cosa, a chi, si può essere riconoscenti quando va tutto storto? Anche una situazione frustrante come essere percepita come un regalo: un'opportunità per imparare nuovi modi per comunicare in modo più efficace ed efficiente e ottenere il risultato desiderato.
Quando può essere utile una consulenza psicologica?
Benché la pratica della gratitudine possa essere molto utile nel far fronte alle condizioni di stress, non è certamente una panacea. Alcune caratteristiche di personalità e situazioni particolarmente complesse, possono impedire o rendere difficile l'approccio della gratitudine. Quando non si riesce ad attingere alla gratitudine o ad altre risorse per far fonte allo stress da rientro, può essere utile chiedere una consulenza psicologica. Soprattutto quando il malessere non si esaurisce una volta completato il rodaggio stagionale. Se irritabilità, ansia, sbalzi dell'umore, disturbi del sonno, problemi relazionali sul lavoro si protraggono per più di un mese, è utile parlare con il proprio medico e/o richiedere una consulenza psicologica.
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Che cos’è la gratitudine?
La gratitudine è la capacità di riconoscere ciò che di utile o piacevole o sensato abbiamo davanti e intorno a noi. "Apprezzare" ha a che fare con la capacità di vedere gli aspetti positivi in ciò che accade e nelle persone. Provare gratitudine implica fare un passo oltre: riconoscere che le cose positive di cui facciamo esperienza sono spesso riconducibili a forze che vanno oltre le nostre azioni e i nostri comportamenti e che spesso hanno a che fare con lo sforzo, l'impegno, il contributo di altre persone.
Perché coltivare la gratitudine?
Coltivare la gratitudine aiuta a combattere lo stress e fa bene alla salute. Secondo le ricerche, la gratitudine è associata a una migliore sensazione generale di salute, alla tendenza a fare esercizio in maniera regolare e a mantenere un programma di cambiamento nutrizionale, a un minor numero di richiesta di consulti medici. È come se la gratitudine rappresentasse una sorta di cuscino che attutisce i colpi degli eventi e delle situazioni stressanti. Anche in pazienti con malattie oncologiche e croniche, la gratitudine contribuisce ad affrontare la malattia da un punto di vista psicologico. In un campione di adulti con malattie neuromuscolari, un intervento di gratitudine di 21 giorni ha prodotto una maggiore quantità di stati d'animo positivi, un maggiore senso di connessione alle altre persone, valutazioni più ottimistiche della propria vita e una migliore durata e qualità del sonno.
Il diario della gratitudine
Per allenare la gratitudine una delle attività più comuni e più utilizzate nelle ricerche è la compilazione di un diario. La questione è cosa scrivere nel diario della gratitudine? Ogni sera possiamo scrivere nel diario le 3 cose accadute durante la giornata di cui siamo grati. Si può partire dalle cose semplici e che, appunto, a volte si danno per scontate: la luce del mattino, un complimento del partner, il piacere di una pausa caffè. Certo è infatti che non tutte le giornate ci riservano situazioni meravigliose: alcune possono sembrarci piene di eventi "banali", altre decisamente frustranti, tediose, difficili. La sfida sta proprio qui: di che cosa, a chi, si può essere riconoscenti quando va tutto storto? Anche una situazione frustrante come essere percepita come un regalo: un'opportunità per imparare nuovi modi per comunicare in modo più efficace ed efficiente e ottenere il risultato desiderato.
Quando può essere utile una consulenza psicologica?
Benché la pratica della gratitudine possa essere molto utile nel far fronte alle condizioni di stress, non è certamente una panacea. Alcune caratteristiche di personalità e situazioni particolarmente complesse, possono impedire o rendere difficile l'approccio della gratitudine. Quando non si riesce ad attingere alla gratitudine o ad altre risorse per far fonte allo stress da rientro, può essere utile chiedere una consulenza psicologica. Soprattutto quando il malessere non si esaurisce una volta completato il rodaggio stagionale. Se irritabilità, ansia, sbalzi dell'umore, disturbi del sonno, problemi relazionali sul lavoro si protraggono per più di un mese, è utile parlare con il proprio medico e/o richiedere una consulenza psicologica.
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