Epilessia: cause, sintomi e cure
Indice
Definizione
Epilessia: definizione e generalità
L'epilessia è una patologia caratterizzata dalla comparsa ricorrente di alterazioni transitorie della funzione cerebrale, di grado variabile (crisi epilettiche). Le crisi epilettiche sono causate dall'attività elettrica eccessiva e incontrollata di un gruppo di cellule nervose che si manifesta all'improvviso e finisce rapidamente senza lasciare conseguenze.
Gli attacchi epilettici possono essere molto diversi tra loro a seconda dalla sede in cui ha origine il cortocircuito, per questa estrema variabilità si parla in genere di "epilessie".
La crisi può coinvolgere un numero limitato di cellule nervose (epilessie focali) o essere un fenomeno diffuso ad ampie aree della corteccia cerebrale (epilessie generalizzate). Esiste poi la crisi parziale con generalizzazione secondaria, in cui da un interessamento inizialmente localizzato il corto circuito arriva a coinvolgere entrambi gli emisferi cerebrali.
Estremamente variabile è anche la periodicità delle crisi: in alcune forme le crisi possono verificarsi una o due volte in altre con una frequenza pluriquotidiana.
L'epilessia non è una malattia rara, si tratta al contrario di una delle patologie neurologiche più diffuse e in Italia interessa almeno 500 mila persone. Ancora oggi all'epilessia è associato uno stigma che provoca conseguenze sulla sfera sociale, personale e lavorativa di chi è colpito dalla malattia. Per questo viene spesso celata.
Per approfondire:
Cause
Epilessia: cause principali
Gli attacchi epilettici possono presentarsi anche in persone sane, per molteplici cause (come iperpiressia, disturbi metabolici, lesioni cerebrali), ma si parla di epilessia solo quando le crisi sono ricorrenti. L'epilessia può essere primaria (idiopatica) o secondaria, quando compare in conseguenza di altre malattie o fattori. Tra le cause note dell'insorgenza della malattia vi sono oltre a danni cerebrali alla nascita, malformazioni cerebrali, malattie infettive del sistema nervoso, traumi cranici gravi, ritardo mentale, tumori cerebrali, ictus. Nel 50% dei casi l'epilessia compare però in apparente assenza di cause.
Nei pazienti epilettici, una crisi può essere scatenata da traumi, farmaci, stress fisici o emotivi o privazione del sonno.
Sintomi
Visualizza le schede dei sintomi più comuni per questa patologia:
Epilessia: sintomi più comuni
Generalmente, le crisi epilettiche hanno una durata relativamente breve, da pochi secondi a qualche minuto. Si possono manifestare con convulsioni (contrazioni e spasmi muscolari), perdita della coscienza (nelle crisi generalizzate), movimenti incontrollati, sensazioni anomale (odori, parestesia, formicolii), disturbi psichici, perturbazioni del sistema nervoso autonomo. L'entità e le caratteristiche dei sintomi variano a seconda dell'area cerebrale interessata.
Durante una crisi è fondamentale agire correttamente per aiutare il malato.
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Diagnosi
Epilessia: come efftuare la diagnosi
Il medico pone diagnosi di epilessia sulla base della descrizione dettagliata di sintomi, durata e frequenza degli attacchi e dell'elettroencefalogramma (EEG). Questo test consente di registrare l'attività elettrica del cervello e generalmente è in grado di identificare anomalie anche al di fuori di una crisi. Possono anche essere usati fattori stimolanti come luci intermittenti o la privazione del sonno. La TAC e la RMN possono essere utili per escludere eventuali traumi cranici o tumori cerebrali. La malattia può presentarsi in un qualsiasi momento della vita, con due picchi di massima incidenza: il primo anno di vita e l'età anziana.
Cure
Epilessia: cure e rimedi
L'epilessia viene curata con l'uso di farmaci anticovulsivanti, in grado di prevenire la comparsa di crisi convulsive nella maggior parte dei pazienti. Non esiste un farmaco in grado di controllare tutti i tipi di crisi convulsive: la terapia deve essere scelta e testata sul singolo paziente. Alcuni soggetti devono assumere più di un farmaco. Anche il dosaggio deve essere personalizzato, identificando la dose minima in grado di bloccare le crisi con i minori effetti collaterali.
La terapia antiepilettica deve essere assunta per molti anni, se non per tutta la vita. Sono pochi i casi di reale guarigione. Per definirsi guarita una persona deve essere libera da crisi per dieci anni, e non avere assunto la terapia farmacologica antiepilettica negli ultimi cinque. Esista comunque una quota di pazienti che non risponde alla terapia farmacologica.
In alcuni casi di epilessia farmacoresistente, e in età infantile, dovrebbe essere considerata l'opzione della chirurgia.
Per approfondire:
Alimentazione e stile di vita
I soggetti con sindrome epilettica non devono consumare bevande alcoliche. Inoltre, sono state segnalate crisi provocate da allergie o intolleranze alimentari: è consigliabile prendere nota di ciò che si mangia in un diario ed eventualmente adottare una dieta a esclusione se ci sono sospetti verso qualche alimento in particolare.
Per approfondire:
Farmaci
Di seguito è riportato l'elenco dei principi attivi maggiormente utilizzati nella cura di questa patologia. E' sempre necessario consultare il proprio medico per la scelta di un farmaco, del principio attivo e della posologia più indicati per il paziente.
- levetiracetam
- lacosamide
- topiramato
- lamotrigina
- acido valproico + sodio valproato
- eslicarbazepina (acetato)
- gabapentin
- oxcarbazepina
- pregabalin
- sodio valproato
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