28 novembre 2022
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La pillola va giù? Te lo dice il computer
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Stare sdraiati sul lato destro: è questa la posizione che favorirebbe la dissoluzione dei farmaci per via orale e un loro più rapido assorbimento. A osservarlo è uno studio condotto attraverso un modellino al computer, Duke, che simula un trentaquattrenne anatomicamente normale, uomo. Il modello, creato da scienziati della IT'IS Foundation, un'organizzazione no profit svizzera, è stato utilizzato da un team di ricercatori guidato da Rajat Mittal, della Johns Hopkins School of Medicine di Baltimora (USA), che su Duke ha creato "StomachSim", per esplorare il processo della digestione.
La simulazione al computer ha permesso di stabilire che la posizione assunta dopo aver ingerito una pillola può aumentare fino all'83% il tasso di dissoluzione dei principi attivi e il passaggio, di questi, dallo stomaco al duodeno. I risultati dello studio, che ha messo in luce diversi aspetti chiave relativamente alla dinamica di ingoiare una pasticca, la più comune forma di somministrazione di un farmaco al mondo, sono stati pubblicati su Physics of Fluid.
Tra i gruppi di persone che più probabilmente possono beneficiare di queste evidenze, secondo MIttal, ci sono gli anziani, che assumono molti farmaci e possono più facilmente avere problemi a ingoiare pasticche per via orale a causa dei cambiamenti a livello dell'esofago, correlati all'età. Oltre a questi, anche le persone allettate potrebbero beneficiare di una posizione sul lato destro quando ingoiano un farmaco. I risultati, infine, possono favorire anche un miglioramento nell'assunzione dei farmaci per via orale tra chi soffre di gastroparesi, un problema diffuso, per esempio, tra le persone con diabete.
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Premesse della ricerca e simulazione al computer
La simulazione al computer ha permesso di stabilire che la posizione assunta dopo aver ingerito una pillola può aumentare fino all'83% il tasso di dissoluzione dei principi attivi e il passaggio, di questi, dallo stomaco al duodeno. I risultati dello studio, che ha messo in luce diversi aspetti chiave relativamente alla dinamica di ingoiare una pasticca, la più comune forma di somministrazione di un farmaco al mondo, sono stati pubblicati su Physics of Fluid.
Diversi fattori, ben noti, hanno un impatto sulla capacità delle pillole di disperdere i principi attivi, come il contenuto dello stomaco, quindi aver fatto una colazione abbondante, piuttosto che il mix di liquidi ingeriti tra succhi di frutta, latte e caffè, e il movimento delle pareti dell'organo. Anche la postura, però, ha un ruolo importante e per indagare questo aspetto, Mittal e colleghi hanno testato Duke simulando diverse posizioni: in piedi, stesi sul fianco destro o su quello sinistro o stesi di schiena, mantenendo tutti gli altri parametri uguali. I ricercatori hanno evidenziato, così, che la postura ha la capacità di modificare la velocità di dispersione di una pillola nello stomaco; e mentre la posizione più efficace è quella stesa sul fianco destro, stare stesi sul lato sinistro è la posizione meno favorevole, che ritarda il passaggio della pillola all'antro dello stomaco, la parte terminale dell'organo che si chiude con il piloro, la valvola tra stomaco e duodeno.
La posizione stesa sul fianco sinistro, infatti, potrebbe determinare la presenza di tracce del farmaco non ben dissolto all'ingresso del piccolo intestino, come verificato dal team americano. L'ipotesi avanzata ha senso, anche considerando la forma dello stomaco che curva proprio da sinistra verso destra nell'organismo, per cui, per gravità, la posizione determina un cambiamento rispetto a dove finisce la pillola.
Dagli anziani a chi soffre di gastroparesi: chi può beneficiare
Tra i gruppi di persone che più probabilmente possono beneficiare di queste evidenze, secondo MIttal, ci sono gli anziani, che assumono molti farmaci e possono più facilmente avere problemi a ingoiare pasticche per via orale a causa dei cambiamenti a livello dell'esofago, correlati all'età. Oltre a questi, anche le persone allettate potrebbero beneficiare di una posizione sul lato destro quando ingoiano un farmaco. I risultati, infine, possono favorire anche un miglioramento nell'assunzione dei farmaci per via orale tra chi soffre di gastroparesi, un problema diffuso, per esempio, tra le persone con diabete.
Sabina Mastrangelo
fonte: Farmacista33
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