Malattie sessualmente trasmesse si evitano con rapporti protetti
Cosa fare in caso di fastidi? All'inizio naturalmente è difficile capire quale MST si è contratta. Bisogna allora fare attenzione ad alcuni segnali d'allarme. Ad esempio, la presenza di piccole piaghe sui genitali, nella zona dell'ano o nel cavo orale. Oppure secrezioni dal pene o perdite vaginali di una certa consistenza e biancastre (leucorrea), perdite di sangue. Linfonodi ingrossati, dolori pelvici, febbre o diarrea.
Sono di origine batterica la clamidia, la gonorrea e la sifilide. Per sapere con precisione di cosa si tratta è necessario un tampone vaginale o uretrale, esami di laboratorio delle urine e talvolta del sangue. Dopo le analisi il medico potrà prescrivere la terapia antibiotica più indicata.
Hanno origine virale altre MST. Ad esempio il Papillomavirus (HPV): alcuni suoi tipi sono responsabili di lesioni benigne come i condilomi, ma altre possono produrre lesioni cancerose (tumori delle cervice uterina). Esistono vaccini che proteggono dai ceppi virali Hpv 16 e 18, responsabili anche di circa il 70% dei casi di tumore della cervice. Per la diagnosi precoce occorre sottoporsi a visite ginecologiche e al Pap-test. Sono infezioni virali anche i virus dell'herpes genitale, di cui si possono ridurre gravità e sintomi con farmaci antivirali. Un altro virus è quello dell'Hiv, responsabile dell'Aids, la cui sindrome si può manifestare anche dopo molti anni dal contagio.
Una MST da protozoi è quella da Trichomonas vaginalis, responsabile di vaginiti, mentre la candidosi è un'infezione dalla Candida albicans, fungo presente nelle mucose vaginali nel cavo orale. Dopo gli esami di accertamento, il medico indicherà il trattamento più indicato.
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