Apnee notturne: un disturbo da non sottovalutare
Come ci si può accorgere di soffrire di OSAS? Ad esempio avvertendo un mal di testa di tipo tensivo al risveglio, il dolore dura circa un'ora e mezza e poi scompare. Meglio fare attenzione anche a eccessiva sonnolenza durante il giorno, stanchezza al risveglio, problemi di concentrazione e insonnia notturna. C'è chi corre un rischio maggiore di OSAS: sono le persone in sovrappeso od obese. Russare è un'abitudine più frequente negli uomini, e il rischio di apnee ostruttive aumenta con il passare degli anni. Le donne possono avere questo disturbo generalmente dopo la menopausa.
Gli specialisti per la diagnosi fanno attenzione anche al grasso che si accumula a livello del collo, una condizione che potrebbe favorire l'insorgere delle apnee notturne.
Con l'aumentare dell'età crescono anche i fattori di rischio: ad esempio un aumento del peso e il tessuto adiposo a livello dell'addome e del collo.
Per capire se si è in presenza di OSAS sono indispensabili alcuni accertamenti. L'esame diagnostico più utilizzato è la polisonnografia (PSG), si esegue con un'apparecchiatura che misura alcuni parametri mentre si dorme. È un esame mininvasivo. Spetta poi al medico specialista stabilire gli eventuali altri approfondimenti. In alcuni casi particolari il medico può prescrive l'uso del C-PAP, un apparecchio che invia aria attraverso un tubo e una mascherina nasale, e in questo modo le vie aeree rimangono libere.
Una raccomandazione per tutti è quella di cercare di non dormire supini, perché questa posizione facilita il russamento. Utilizzare un cuscino alto sotto la testa può limitare il pericolo. E favorire un buon sonno!
Alessandra Margreth
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