Schillaci: educare i giovani a proteggere la salute riproduttiva
"C'è però un aspetto sanitario sul quale occorre intervenire nell'immediato - ha sottolineato il ministro - e riguarda la tutela della salute riproduttiva, soprattutto se consideriamo che attualmente sempre più coppie programmano di avere un figlio dopo i 35 anni, quando le possibilità di una gravidanza iniziano a diminuire. Un innalzamento dell'età che rende ancora più necessario un ruolo centrale e propulsivo del ministero della Salute. E per questo, dopo anni di attenzione limitata, siamo impegnati a programmare un'attività di sensibilizzazione e di conoscenza sui fattori di rischio che possono incidere sulla salute riproduttiva, quali le malattie sessualmente trasmissibili e gli stili di vita scorretti".
"Forse - ha osservato Schillaci - per troppo tempo si è dato per scontato che i nostri giovani avessero piena consapevolezza che la salute riproduttiva va salvaguardata nel corso degli anni, attraverso l'adozione di stili di vita sani o sottoponendosi a screening di routine. Una consapevolezza che difficilmente si può acquisire in assenza di campagne di informazione e di una attenta attività di alfabetizzazione sanitaria".
"Pochi mesi fa abbiamo istituito presso il ministero della Salute un tavolo tecnico incaricato di approfondire le tematiche riguardanti gli stili di vita per proteggere la salute riproduttiva. Riteniamo infatti necessario un impegno maggiore nella educazione e formazione dei giovani in tale campo, sia utilizzando strategie di avvicinamento tradizionali, incontri nelle scuole, sia sfruttando le possibilità offerte dai media" ha aggiunto Schillaci.
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