Proteggiamoci dall’influenza: i consigli di Dica33
La vaccinazione (da fare ogni anno) è particolarmente raccomandata alle donne incinte, ai bambini, agli over 65, ai pazienti con malattie croniche, agli operatori sanitari. L'insorgere di dolore o febbre dopo la vaccinazione è una reazione del tutto normale che dura solo uno o due giorni.
Lavarsi le mani regolarmente - Le mani pulite proteggono da molte infezioni. E farlo richiede "tempo". L'Organizzazione mondiale della sanità ha dato in questo senso una indicazione universale: "Serve tempo quanto cantare 'Tanti auguri' due volte". Lo si può fare con acqua corrente e sapone, asciugando le mani accuratamente (meglio con una salvietta monouso) oppure con una soluzione alcolica se acqua e sapone non sono disponibili. Prestare attenzione alla zona sotto le unghie dove può accumularsi lo sporco.
Evitare di toccarsi occhi, naso e bocca - Lo abbiamo visto durante la pandemia quanto sia difficile controllare questi gesti involontari. Ma va ricordato che la via più probabile per l'ingresso dei germi nel corpo è proprio attraverso gli occhi, il naso e la bocca. Non è possibile controllare tutto quello che si inala ma si può ridurre il rischio di infezione tenendo le mani lontane dal viso. Oppure usando un fazzoletto monouso pulito o lavandosi prima le mani. In questo modo eviteremo di "spingere" i germi nel corpo.
Evitare di stare con persone malate - L'influenza è contagiosa. Quando una persona infetta tossisce o starnutisce, le goccioline che contengono il virus possono diffondersi fino a un metro e infettare altre persone che le inalano. È bene evitare contatti ravvicinati con persone malate. Comunque, coprire sempre bocca e naso con un fazzoletto monouso quando si tossisce o si starnutisce. Se non abbiamo un fazzoletto, meglio usare il gomito o l'avambraccio. Mai la mano. Per evitare di diffondere successivamente il virus attraverso il contatto.
Restare a casa se non si sta bene - Ai primi sintomi dell'influenza, stare con le altre persone le mette a rischio. Particolarmente i fragili, soggetti con malattie croniche come il cancro o patologie cardiache e respiratorie. Meglio restare a casa.
Carla De Meo
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