Strade poco sicure in Europa
Delle 120mila persone che ogni giorno muoiono a causa di incidenti stradali, 50mila sono pedoni, motociclisti e ciclisti. Questo il dato principale emerso dal "Rapporto europeo sulla sicurezza stradale" dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità). Secondo il rapporto che, per la prima volta, offre un'analisi dettagliata sulla sicurezza stradale di 49 su 53 Paesi europei, circa il 70% dei decessi che avvengono sulle strade si verifica nei Paesi più poveri. Considerato che soltanto il 26% dei veicoli registrati è presente nelle Nazioni a basso e medio reddito, il loro tasso di mortalità è da considerarsi doppio rispetto a quelle con reddito elevato. Dato positivo è, invece, che alcuni Stati, in particolare quelli occidentali, attraverso l'applicazione di efficaci strategie d'intervento sono riusciti a stabilizzare o ridurre il numero di questi decessi. Un terzo dei Paesi Europei, però, non controlla in maniera efficace la velocità nelle aree urbane; uno su sette non ha stabilito un limite alla concentrazione di alcol nel sangue come misura per ridurre la guida in stato d'ebbrezza e non dispone di leggi per la sicurezza stradale dei bambini. «Questi risultati suggeriscono che sono necessari sforzi maggiori da parte dei governi, i quali dovrebbero: prendere in considerazione maggiormente i bisogni degli utenti più vulnerabili delle strade, come pedoni, ciclisti e motociclisti» ha dichiarato Nata Menabde, vice direttore regionale dell'Oms per l'Europa. (L.A.)
Ufficio regionale Oms
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