08 luglio 2005
Aggiornamenti e focus, Speciale Benessere delle gambe
Gonfiore sospetto delle gambe
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Le patologie venose croniche sono una causa di ricorso al medico piuttosto frequente, tuttavia non sono molto consistenti i dati che permettano di ricollegare con sicurezza la malattia ai sintomi. In compenso esistono diversi test strumentali per accertare la presenza dell'insufficienza venosa, anche molto poco invasivi come l'eco-Doppler. Sarebbe interessante e utile avere però la possibilità, già durante l'esame obiettivo del medico, di poter identificare uno o più sintomi decisivi tra quelli che il paziente normalmente riporta.
Con uno studio di popolazione, condotto a San Diego, sono stati sovrapposti i dati dell'esame diretto, a vista, del medico con i risultati dell'eco-Doppler proprio per verificare quanto i sintomi apparenti fossero davvero indice di una patologia venosa reale. Alla visita l'intervistatore, grazie a un questionario standardizzato, poteva ottenere informazioni demografiche, di anamnesi, della storia familiare e dei sintomi potenzialmente legati alla malattia. L'esame strumentale diagnosticava la patologia funzionale, che poteva essere superficiale o profonda; l'esame obiettivo distingueva tra normalità, telangiectasia o vene a ragno, vene varicose o evidenti cambiamenti trofici. Ai pazienti veniva chiesto se avvertivano dolore, prurito, pesantezza, stanchezza alle gambe, crampi, gonfiore o sindrome della gambe senza riposo notturna.Tale protocollo è stato applicato su quasi 1600 gambe maschili e più di 3000 femminili. Il sintomo più comunemente riportato era sicuramente il dolore con una prevalenza del 17,7%, i crampi comparivano nel 14,3% dei casi, la stanchezza nel 12,8%, il gonfiore nel 12,2%, pesantezza e la sindrome notturna circa nel 7,5%; il sintomo meno frequente era il prurito. Generalmente tutti i sintomi peggioravano con l'aumentare della gravità delle patologie e la percentuale di casi aumentava tra quelli con patologie venose profonde.
Per quanto più frequente, il dolore era anche il sintomo meno specifico, non a caso il 15% dei casi normali lo riferivano e risultavano soggetti sani sia dall'esame obiettivo sia da quello strumentale. In realtà era il gonfiore il marcatore più specifico di possibili patologie venose, infatti meno del 10% dei sani lo riportava mentre era almeno due volte più alto il numero di coloro che lo lamentavanto nel gruppo cui la patologia funzionale veniva diagnosticata o con l'eco-Doppler o già esaminando dorettamente la gamba. Allo stesso modo anche la pesantezza e il prurito, nonostante quest'ultimo fosse poco frequente, erano sintomi che venivano riferiti in un numero doppio di casi con diagnosi di patologia rispetto ai casi normali. Gli altri sintomi non dimostravano tale differenza così evidente, e comunque, in base ai numeri ottenuti, solo il gonfiore poteva considerarsi un elemento in grado di predire la presenza di patologia venosa, risultato che concordava con altri studi precedenti.
Simona Zazzetta
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Esame obiettivo e strumentale
Con uno studio di popolazione, condotto a San Diego, sono stati sovrapposti i dati dell'esame diretto, a vista, del medico con i risultati dell'eco-Doppler proprio per verificare quanto i sintomi apparenti fossero davvero indice di una patologia venosa reale. Alla visita l'intervistatore, grazie a un questionario standardizzato, poteva ottenere informazioni demografiche, di anamnesi, della storia familiare e dei sintomi potenzialmente legati alla malattia. L'esame strumentale diagnosticava la patologia funzionale, che poteva essere superficiale o profonda; l'esame obiettivo distingueva tra normalità, telangiectasia o vene a ragno, vene varicose o evidenti cambiamenti trofici. Ai pazienti veniva chiesto se avvertivano dolore, prurito, pesantezza, stanchezza alle gambe, crampi, gonfiore o sindrome della gambe senza riposo notturna.Tale protocollo è stato applicato su quasi 1600 gambe maschili e più di 3000 femminili. Il sintomo più comunemente riportato era sicuramente il dolore con una prevalenza del 17,7%, i crampi comparivano nel 14,3% dei casi, la stanchezza nel 12,8%, il gonfiore nel 12,2%, pesantezza e la sindrome notturna circa nel 7,5%; il sintomo meno frequente era il prurito. Generalmente tutti i sintomi peggioravano con l'aumentare della gravità delle patologie e la percentuale di casi aumentava tra quelli con patologie venose profonde.
Sintomi più o meno specifici
Per quanto più frequente, il dolore era anche il sintomo meno specifico, non a caso il 15% dei casi normali lo riferivano e risultavano soggetti sani sia dall'esame obiettivo sia da quello strumentale. In realtà era il gonfiore il marcatore più specifico di possibili patologie venose, infatti meno del 10% dei sani lo riportava mentre era almeno due volte più alto il numero di coloro che lo lamentavanto nel gruppo cui la patologia funzionale veniva diagnosticata o con l'eco-Doppler o già esaminando dorettamente la gamba. Allo stesso modo anche la pesantezza e il prurito, nonostante quest'ultimo fosse poco frequente, erano sintomi che venivano riferiti in un numero doppio di casi con diagnosi di patologia rispetto ai casi normali. Gli altri sintomi non dimostravano tale differenza così evidente, e comunque, in base ai numeri ottenuti, solo il gonfiore poteva considerarsi un elemento in grado di predire la presenza di patologia venosa, risultato che concordava con altri studi precedenti.
Simona Zazzetta
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