Gli esami diagnostici

23 settembre 2020
Aggiornamenti e focus

Gli esami diagnostici



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Molto si può fare per prevenire le malattie cardiovascolari attraverso abitudini di vita più corrette, ma è fondamentale anche la diagnosi precoce. Gli esami diagnostici non mancano, anche così sofisticati da permettere di "fotografare" lo stato e il funzionamento del muscolo cardiaco in tempo reale. Ecco un breve "dizionario" dei test più comuni, quelli che normalmente si prescrivono anche nelle valutazioni periodiche di routine (il famoso check-up).

Esami del sangue


  • Colesterolemia: si dosa il colesterolo totale, e la frazione HDL (quella protettiva). Valori accettabili di colesterolo totale non devono superare 200mg/dl e, dopo i 50 anni, 260mg/dl. Il colesterolo HDL, invece, deve essere compreso tra 50 e 60mg/dl, per le donne, e tra 40 e 50mg/dl per gli uomini.

  • Trigliceridi: il valore normale non deve superare 1,60g/l

  • Transaminasi: enzimi prodotti dal fegato, che ne indicano il funzionamento; se il fegato non funziona bene può risultare alterato anche il metabolismo dei lipidi. Generalmente si dosano la SGPT e la SGOT. I valori normali per la ALT (SGPT) vanno da 5 a 40 UI/l e per la SGOT (AST) da 5 a 35 UI/l.

  • Glicemia basale: è la quantità di glucosio nel sangue del paziente a digiuno, serve a scoprire il diabete. I valori di riferimento vanno da 0,8 a 1,2g/l, valori superiori individuano uno stato pre-diabetico, cioè a rischio. Oltre i 2g/l, invece, la diagnosi di diabete è praticamente certa, anche se va confermata con ulteriori esami.

  • Uricemia: quantità di acido urico presente nel sangue, i valori normali per le donne sono compresi tra 40 e 50mg/l, per gli uomini tra 50 e 60mg/l. Valori anomali sono spesso associati ad altri indici di rischio, quali l'obesità e il diabete.

  • Elettroforesi delle sieroproteine: consiste nel separare le proteine, presenti nel siero, in base al loro peso molecolare, sfruttando la "spinta" di un campo elettrico. Una volta separate, di solito in 5 gruppi principali, le proteine vengono quantificate. Questo test serve ad escludere molte patologie che influenzano qualità e quantità delle proteine seriche. Valori medi di riferimento:

    Albumina 43g/l o 60%
    Alfa 1 globulina 3g/l o 4%
    Alfa 2 globulina 6g/l o 8%
    Beta globulina 9g/l o 12%
    Gamma globulina 12g/l o 16%

Esami strumentali


  • Elettrocardiogramma (ECG or EKG) è la registrazione dell'attività elettrica del cuore, cioè di come si contrae e si rilascia. Dal tracciato elettrocardiografico emergono battiti cardiaci anomali (aritmie), aree danneggiate, ingrossamento del cuore o flusso sanguigno inadeguato.

  • Elettrocardiogramma sotto sforzo serve a registrare il ritmo cardiaco durante l'esercizio fisico, perché alcune disfunzioni emergono solo quando il cuore è sotto "stress". L'ECG viene effettuato prima, durante e dopo, un esercizio su tapis roulant o cyclette; contemporaneamente si misurano anche pressione arteriosa e ritmo respiratorio. Questo tipo d'esame non è molto attendibile: falsi positivi e falsi negativi sono abbastanza frequenti.

  • Scansione nucleare (PET) si usa per evidenziare con precisione le aree danneggiate ed evidenziare anomalie nella funzione di pompa del cuore. Si inietta endovena, nel braccio del paziente, una sostanza radioattiva e poi si fotografa la sua distribuzione all'interno del muscolo cardiaco. Se ci sono zone danneggiate, queste non risulteranno radiomarcate.

  • Angiografia (arteriografia) serve a indagare lo stato di salute delle arterie coronarie e delle camere cardiache (gli atrii e i ventricoli). Un catetere molto sottile viene inserito in un'arteria, del braccio o della gamba, e sospinto fino a raggiungere le coronarie e il cuore. A questo punto si inietta un colorante, per aumentare il contrasto, e poi si effettua una radiografia a raggi X, che filma i movimenti del colorante. Da un monitor collegato, il medico riesce a vedere il flusso e la pressione in ogni camera, e può localizzare con precisione eventuali strozzature all'interno delle coronarie, dovute alle placche aterosclerotiche.

  • Ecocardiografia: con un dispositivo ottico, il trasduttore, che viene fatto scivolare sulla cute del torace, si inviano onde sonore ad alta frequenza (ultrasuoni) agli organi interni. Durante il loro percorso le onde sono riflesse dai tessuti che incontrano, tornano quindi sotto forma di "eco" al trasduttore, che le converte in immagini in movimento, proiettate su un monitor televisivo. L'interpretazione dei risultati consente di acquisire informazioni su forma, dimensioni e funzionamento del cuore.

  • Ecodoppler: sfrutta lo stesso meccanismo a ultrasuoni dell'ecografia, ma indaga più in dettaglio. Consente di vedere se le valvole cardiache sono bloccate o danneggiate, se ci sono coaguli all'interno delle coronarie, e come il sangue fluisce all'interno del cuore.

  • Holter: è una piccola scatola che contiene un registratore e una batteria, si indossa con l'aiuto di un cerotto e va portato, in vita o su una spalla per 24 ore. Alla scatola sono collegati 5-7 elettrodi, che si applicano sul torace, e trasmettono ininterrottamente al monitor gli impulsi elettrici generati dal cuore. In pratica, si ottiene un ECG di un giorno intero, con il vantaggio che l'attività cardiaca viene registrata durante le normali attività quotidiane (lavorare, mangiare, dormire) svolte dal paziente, e magari anche nei momenti in cui si verifica un'aritmia o si avverte un dolore al petto.



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