12 ottobre 2005
Aggiornamenti e focus
Basta poco
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L'effetto farfalla è quello secondo il quale una piccola variazione iniziale genera un grande cambiamento al termine del processo in atto. Si direbbe che lo stesso fenomeno si possa verificare nella prevenzione cardiovascolare (e nella terapia): piccole riduzioni dei valori del colesterolo abbattono notevolmente il numero dei decessi. Forse era abbastanza ovvia come conclusione, tuttavia è interessante che questo risultato sia stato raggiunto usando le statine, e che si sia ripetuto in numerosi studi clinici.
Per valorizzarne il significato dei singoli studi, che isolatamente hanno un valore limitato, è stata condotta una metanalisi prospettica selezionando 14 studi, per un numero complessivo di più di 90 mila soggetti presi in esame, che copriva cinque anni di monitoraggio. Durante il periodo si sono verificati più di 8 mila decessi, più di 14 mila eventi vascolari maggiori e 5 mila casi di tumore. Questi grandi numeri erano accompagnati da una riduzione annua del livello del colesterolo LDL (quello cattivo, per intendersi) di circa 1 millimole per litro. E la riduzione si verificava anche nella percentuale dei casi. Per ogni millimole di riduzione, si abbassava del 12% la mortalità per tutte le cause e del 19% la mortalità vascolare. Non sembravano significative le variazioni di mortalità non vascolare e non coronarica, mentre combinando infarto del miocardio, morte coronarica, necessità di procedere a interventi di rivascolarizzazione, ictus fatali e non, si otteneva una riduzione del 21% per qualsiasi tipo di evento vascolare maggiore. Questi benefici erano significativi entro il primo anno ma diventavano più incisivi negli anni successivi. Considerando nel complesso tutto il periodo preso in esame, si osservava una riduzione del 20% per ogni millimole per litro di riduzione del colesterolo LDL, che si traduceva in 48 soggetti in meno con eventi vascolari maggiori ogni mille pazienti, tra quelli che avevano malattie cardiache coronariche preesistenti all'inizio dello studio, rispetto ai 25 soggetti per mille pazienti tra quelli che non avevano tale storia alle spalle.
Sulla relazione tra l'abbassamento del colesterolo LDL e la riduzione dell'incidenza degli eventi vascolari, si è ottenuta una conferma di quanto già si intuiva; il dato interessante è però la possibilità in più offerta da una buona aderenza alla terapia con statine, cioè se si assume il farmaco con continuità e alle dosi indicate. In molte circostanze infatti, la cura ha dimostrato di poter abbassare il colesterolo in misura superiore a una millimole per litro, il che significherebbe produrre effetti ancora migliori sugli esiti vascolari. In proporzione una riduzione di 1,5 millimoli potrebbe ridurre l'incidenza degli eventi vascolari maggiori di un terzo. Un vantaggio da non trascurare.
Simona Zazzetta
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Con un po' di colesterolo in meno
Per valorizzarne il significato dei singoli studi, che isolatamente hanno un valore limitato, è stata condotta una metanalisi prospettica selezionando 14 studi, per un numero complessivo di più di 90 mila soggetti presi in esame, che copriva cinque anni di monitoraggio. Durante il periodo si sono verificati più di 8 mila decessi, più di 14 mila eventi vascolari maggiori e 5 mila casi di tumore. Questi grandi numeri erano accompagnati da una riduzione annua del livello del colesterolo LDL (quello cattivo, per intendersi) di circa 1 millimole per litro. E la riduzione si verificava anche nella percentuale dei casi. Per ogni millimole di riduzione, si abbassava del 12% la mortalità per tutte le cause e del 19% la mortalità vascolare. Non sembravano significative le variazioni di mortalità non vascolare e non coronarica, mentre combinando infarto del miocardio, morte coronarica, necessità di procedere a interventi di rivascolarizzazione, ictus fatali e non, si otteneva una riduzione del 21% per qualsiasi tipo di evento vascolare maggiore. Questi benefici erano significativi entro il primo anno ma diventavano più incisivi negli anni successivi. Considerando nel complesso tutto il periodo preso in esame, si osservava una riduzione del 20% per ogni millimole per litro di riduzione del colesterolo LDL, che si traduceva in 48 soggetti in meno con eventi vascolari maggiori ogni mille pazienti, tra quelli che avevano malattie cardiache coronariche preesistenti all'inizio dello studio, rispetto ai 25 soggetti per mille pazienti tra quelli che non avevano tale storia alle spalle.
L'importante è l'aderenza
Sulla relazione tra l'abbassamento del colesterolo LDL e la riduzione dell'incidenza degli eventi vascolari, si è ottenuta una conferma di quanto già si intuiva; il dato interessante è però la possibilità in più offerta da una buona aderenza alla terapia con statine, cioè se si assume il farmaco con continuità e alle dosi indicate. In molte circostanze infatti, la cura ha dimostrato di poter abbassare il colesterolo in misura superiore a una millimole per litro, il che significherebbe produrre effetti ancora migliori sugli esiti vascolari. In proporzione una riduzione di 1,5 millimoli potrebbe ridurre l'incidenza degli eventi vascolari maggiori di un terzo. Un vantaggio da non trascurare.
Simona Zazzetta
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