Si comincia a tavola

01 luglio 2005
Aggiornamenti e focus

Si comincia a tavola



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A tavola con gusto, ma attenzione al tipo di grassi. Questo sembra essere il messaggio che da più parti è emerso sul rapporto tra alimentazione e diabete tipo 2. Infatti, tra le principali novità sembrerebbe esserci una maggior predisposizione a sviluppare il diabete non solo nei soggetti che scelgono cibi ricchi in grassi ma anche in base al tipo di grassi presenti negli alimenti cioè se prevalentemente di origine vegetale o animale. Infatti, tra chi segue la cosiddetta dieta mediterranea, in cui sono presenti più grassi vegetali rispetto a quelli di origine animale, si è osservato un minor rischio di sviluppare malattie quali il diabete di tipo II e l'aterosclerosi. In particolare l'olio extra vergine d'oliva, che nella dieta mediterranea rappresenta il condimento per eccellenza, è risultato il più efficace contro queste patologie. Questo è quanto risulta da uno studio condotto dal gruppo di ricerca coordinato da Roberta Masella dell'Istituto Superiore di Sanità e dai ricercatori dell'Università Federico II di Napoli, i cui dati sono stati presentati in occasione del convegno "International Conference on Health Benefits of Mediterranean style diet" svoltosi a Roma. In particolare, è stato evidenziato come il consumo dei cosiddetti acidi grassi monoinsaturi (MUFA) presenti in gran quantità nell'olio extravergine d'oliva, siano indispensabili per proteggere l'organismo riducendo i processi ossidativi che avverrebbero a carico delle lipoproteine LDL, responsabili del trasporto del colesterolo nel sangue e maggiormente presenti dopo il pasto.

Un'azione sui fattori di rischio


Secondo quanto affermato dai ricercatori che hanno partecipato allo studio, i risultati di questa ricerca sono importanti perché i dati epidemiologici indicano che il diabete tipo II, la forma più frequente di diabete, si associa ad un elevata incidenza di malattia cardiovascolare e ad alti livelli di LDL ossidate, che sono i principali fattori di rischio per arteriosclerosi. Ci sono inoltre evidenze sperimentali, ha concluso Masella, ''che indicano un effetto protettivo sia dell'acido oleico che dei polifenoli contenuti nell'olio d'oliva nei confronti di alcuni tipi di tumore, non soltanto attraverso la inibizione del danno ossidativo, considerato un elemento importante nella cancerogenesi, ma anche modulando direttamente l'espressione di geni coinvolti nell'insorgenza e sviluppo di tumori". Un'altra novità riguarderebbe anche il consumo di latticini infatti secondo quanto pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine, è dimostrata una relazione tra il consumo di latticini a basso contento di grassi (light) e il diabete di tipo II. Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston, che per 12 anni hanno studiato le abitudini alimentari di un gruppo di 1243 uomini, osservando che tra coloro che consumavano i latticini freschi regolarmente il rischio di sviluppare il diabete di tipo II era inferiore del 77%.Ogni aumento di una porzione quotidiana di latticini freschi è stato associato a una diminuzione del rischio di diabete 2 del 9%.

Alberto Croci



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