01 luglio 2005
Aggiornamenti e focus
Glicemie depressive
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Studi recenti, pubblicati su Diabetes Care, confermano lo stretto legame esistente tra diabete tipo 2 e depressione: il rischio di sviluppare il diabete aumenterebbe del 23% se il paziente (come riferimento sono stati presi i giovani adulti di età superiore ai 20 anni) ha precedentemente sofferto di episodi depressivi.La depressione potrebbe essere considerata una componente della sindrome da "insulino resistenza", che comprende disturbi quali diabete, obesità, problemi cardiovascolari, più comuni in soggetti meno sensibili agli effetti dell'insulina. Inoltre una persistente iperglicemia può associarsi a forte apatia, stanchezza, dimagrimento e insonnia, sintomi che, se non controllati, possono sfociare in depressione, che colpisce il 15-20% dei soggetti che soffrono di diabete, cioè tre volte più spesso che nella popolazione generale.
Al fine di valutare la prevalenza e gli effetti di gravi disturbi psicologici su adulti affetti da diabete, il Dipartimento della Salute e Igiene Mentale di New York ha raccolto dati di circa 10.000 adulti che hanno partecipato nel 2003 a un'indagine sul loro stato di salute.Lo studio, pubblicato a Gennaio su Jama, condotto in 23 lingue tramite rilevazioni telefoniche su un campione di 9590 persone sopra i 18 anni (la percentuale di risposta è stata del 59% sui 16752 contattati), ha portato ad evidenziare due particolari fenomeni: gli adulti affetti da diabete sono più soggetti a disturbi psicologici rispetto a quelli sani e gli adulti colpiti da entrambe le patologie conducono una vita caratterizzata da povertà, carenza di cure mediche (solo l'11% possiede un'assicurazione sanitaria contro il 41,6% di adulti affetti solo da diabete) e hanno subito la perdita del partner a seguito di divorzi/separazioni o morte (48,7% su 25,3% dei soli diabetici).Tra le altre domande è stato chiesto agli intervistati quanto spesso, nei precedenti trenta giorni, si fossero sentiti "tristi", "nervosi", "inquieti", "disperati", "senza valore" o come se "tutto era uno sforzo".Le risposte a questi sei stati d'animo sono state classificate su di una scala da 0 a 4. Coloro che hanno raggiunto un punteggio superiore a 13 (498, con una prevalenza del 5%) sono stati classificati come afflitti da SPD (serious psychological distress). Tra gli 857 intervistati diabetici (cioè il 9%), 80 sono risultati affetti da SPD (prevalenza del 10,4%).I sintomi depressivi possono essere ricondotti a uno scarso controllo della glicemia. Lo stress derivante dal controllo giornaliero della malattia, che deve essere attento e rigoroso, gli effetti e le complicanze della terapia farmacologia risultano a ragione fattori che favoriscono l'insorgere della sindrome depressiva. Si instaura così un circolo vizioso: la depressione causa una minor osservanza della terapia, incoraggiando inattività fisica e scarso controllo dell'alimentazione, che può portare a obesità e a comportamenti rischiosi come il fumo e l'abuso di sostanze alcoliche.I risultati dello studio rafforzano la tesi che un programma integrato di salute fisica e mentale possa migliorare l'accesso alle cure e la resa delle stesse nei soggetti affetti da diabete e disturbi psicologici.
Paola Cimetti
Stefania Grazioli
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Diabete e psiche
Al fine di valutare la prevalenza e gli effetti di gravi disturbi psicologici su adulti affetti da diabete, il Dipartimento della Salute e Igiene Mentale di New York ha raccolto dati di circa 10.000 adulti che hanno partecipato nel 2003 a un'indagine sul loro stato di salute.Lo studio, pubblicato a Gennaio su Jama, condotto in 23 lingue tramite rilevazioni telefoniche su un campione di 9590 persone sopra i 18 anni (la percentuale di risposta è stata del 59% sui 16752 contattati), ha portato ad evidenziare due particolari fenomeni: gli adulti affetti da diabete sono più soggetti a disturbi psicologici rispetto a quelli sani e gli adulti colpiti da entrambe le patologie conducono una vita caratterizzata da povertà, carenza di cure mediche (solo l'11% possiede un'assicurazione sanitaria contro il 41,6% di adulti affetti solo da diabete) e hanno subito la perdita del partner a seguito di divorzi/separazioni o morte (48,7% su 25,3% dei soli diabetici).Tra le altre domande è stato chiesto agli intervistati quanto spesso, nei precedenti trenta giorni, si fossero sentiti "tristi", "nervosi", "inquieti", "disperati", "senza valore" o come se "tutto era uno sforzo".Le risposte a questi sei stati d'animo sono state classificate su di una scala da 0 a 4. Coloro che hanno raggiunto un punteggio superiore a 13 (498, con una prevalenza del 5%) sono stati classificati come afflitti da SPD (serious psychological distress). Tra gli 857 intervistati diabetici (cioè il 9%), 80 sono risultati affetti da SPD (prevalenza del 10,4%).I sintomi depressivi possono essere ricondotti a uno scarso controllo della glicemia. Lo stress derivante dal controllo giornaliero della malattia, che deve essere attento e rigoroso, gli effetti e le complicanze della terapia farmacologia risultano a ragione fattori che favoriscono l'insorgere della sindrome depressiva. Si instaura così un circolo vizioso: la depressione causa una minor osservanza della terapia, incoraggiando inattività fisica e scarso controllo dell'alimentazione, che può portare a obesità e a comportamenti rischiosi come il fumo e l'abuso di sostanze alcoliche.I risultati dello studio rafforzano la tesi che un programma integrato di salute fisica e mentale possa migliorare l'accesso alle cure e la resa delle stesse nei soggetti affetti da diabete e disturbi psicologici.
Paola Cimetti
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