21 marzo 2008
Aggiornamenti e focus
Perché l'evento sia lieto
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Il parto è uno degli eventi più dolorosi che una donna possa provare, un evento di tale intensità da andare oltre ogni altra condizione patologica. Però, mentre molte donne sono preparate al dolore che le aspetta e hanno piena coscienza delle eventuali modalità per alleviarlo, ce ne sono altrettante che ignorano rischi e benefici dei metodi disponibili, con il carico di ansietà che questo comporta. Le donne, invece, sottolinea uno studio appena pubblicato su BMC Medicine, dovrebbero essere coinvolte in prima persona nelle scelte che le riguardano, ed essere appoggiate per operare le scelte migliori. Il rischio, sottolineato nello studio pubblicato sulla rivista, è che sottostimino il dolore a cui andranno incontro e che si sentano estremamente deluse e inadeguate per aver richiesto supporti esterni.
I fattori determinanti riguardo al grado di soddisfazione con cui viene vissuta l'esperienza della gravidanza sono quattro: le aspettative personali, la quantità di supporto fornita dal personale ospedaliero, la qualità del rapporto medico-paziente e il grado di coinvolgimento nel processo decisionale. E' evidente che quanto più una donna è coinvolta maggiore sarà la sua soddisfazione finale. Si tratta, sottolineano i ricercatori nello studio, di fattori così importanti che vanno al di là dell'influenza dell'età, dello status socioeconomico, dell'etnia, della preparazione al parto e via discorrendo. Ma già un esame sommario della letteratura disponibile sull'argomento, evidenzia come ci sia grande discrepanza tra le aspettative di una donna per il parto e l'esperienza reale vissuta. Allo stesso modo esiste discrepanza rispetto alle attese, anche per quel che riguarda la partecipazione della gestante al processo decisionale. La revisione sistematica realizzata dai ricercatori dell'Università di Newcastle e pubblicata sulla rivista on line cerca di verificare l'effettiva situazione. Ebbene a giudicare dai dati presi in esame il parto senza dolore sognato da molte madri è più mito che realtà e le donne in gran prevalenza risultano insoddisfatte al termine dell'evento. In uno degli studi considerati, oltre la metà delle donne intervistate ha dichiarato che non avrebbe utilizzato farmaci, ma contro le previsioni ha finito per usarli. E le cose non vanno molto meglio se si considerano le aspettative rispetto alle decisioni da prendere, molte, infatti, non hanno le informazioni per ogni evenienza. Invece, sottolinea lo studio, medici e ostetriche dovrebbero ascoltare le partorienti e conoscere le loro aspettative, per poi offrire l'aiuto adeguato. Se per esempio una donna pensa all'analgesia epidurale dovrebbe sapere che esistono tecniche di rilassamento e di respiro che possono aiutare nella fase iniziale del travaglio. Mentre una donna che vorrebbe partorire senza ricorrere a farmaci dovrebbe conoscere le alternative disponibili nel caso cambiasse idea. Il dato che emerge è che le gestanti sono deluse non tanto dall'andamento del parto ma dalla mancanza di controllo sugli eventi. La morale? Sarebbe opportuno che le donne venissero adeguatamente preparate durante la gravidanza a quello che le aspetta, potrebbero avere aspettative ideali mentre devono avere gli strumenti per affrontare quello che potrebbe succedere. Anche se imprevisto. Coltivare le speranze, perciò e capire quello che potrebbe succedere. Solo così la nascita sarà meno traumatica.
Marco Malagutti
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Donne poco preparate
I fattori determinanti riguardo al grado di soddisfazione con cui viene vissuta l'esperienza della gravidanza sono quattro: le aspettative personali, la quantità di supporto fornita dal personale ospedaliero, la qualità del rapporto medico-paziente e il grado di coinvolgimento nel processo decisionale. E' evidente che quanto più una donna è coinvolta maggiore sarà la sua soddisfazione finale. Si tratta, sottolineano i ricercatori nello studio, di fattori così importanti che vanno al di là dell'influenza dell'età, dello status socioeconomico, dell'etnia, della preparazione al parto e via discorrendo. Ma già un esame sommario della letteratura disponibile sull'argomento, evidenzia come ci sia grande discrepanza tra le aspettative di una donna per il parto e l'esperienza reale vissuta. Allo stesso modo esiste discrepanza rispetto alle attese, anche per quel che riguarda la partecipazione della gestante al processo decisionale. La revisione sistematica realizzata dai ricercatori dell'Università di Newcastle e pubblicata sulla rivista on line cerca di verificare l'effettiva situazione. Ebbene a giudicare dai dati presi in esame il parto senza dolore sognato da molte madri è più mito che realtà e le donne in gran prevalenza risultano insoddisfatte al termine dell'evento. In uno degli studi considerati, oltre la metà delle donne intervistate ha dichiarato che non avrebbe utilizzato farmaci, ma contro le previsioni ha finito per usarli. E le cose non vanno molto meglio se si considerano le aspettative rispetto alle decisioni da prendere, molte, infatti, non hanno le informazioni per ogni evenienza. Invece, sottolinea lo studio, medici e ostetriche dovrebbero ascoltare le partorienti e conoscere le loro aspettative, per poi offrire l'aiuto adeguato. Se per esempio una donna pensa all'analgesia epidurale dovrebbe sapere che esistono tecniche di rilassamento e di respiro che possono aiutare nella fase iniziale del travaglio. Mentre una donna che vorrebbe partorire senza ricorrere a farmaci dovrebbe conoscere le alternative disponibili nel caso cambiasse idea. Il dato che emerge è che le gestanti sono deluse non tanto dall'andamento del parto ma dalla mancanza di controllo sugli eventi. La morale? Sarebbe opportuno che le donne venissero adeguatamente preparate durante la gravidanza a quello che le aspetta, potrebbero avere aspettative ideali mentre devono avere gli strumenti per affrontare quello che potrebbe succedere. Anche se imprevisto. Coltivare le speranze, perciò e capire quello che potrebbe succedere. Solo così la nascita sarà meno traumatica.
Marco Malagutti
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