Un virus con più colpe

08 giugno 2007
Aggiornamenti e focus

Un virus con più colpe



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Il Papillomavirus umano o HPV è coinvolto in tutti i casi di carcinoma della cervice uterina, e questo è il secondo tumore femminile più frequente nel mondo, con una stima che nel 2002 era di 493.000 nuovi casi e 274.000 morti. Basterebbe questo per capire la portata del problema e della sfida che ha davanti a sé il primo vaccino a valenza anticancro finora realizzato, sfida che ci si appresta a lanciare a livello mondiale. In realtà le colpe del virus sono ancora più pesanti, perché è coinvolto, sia pure in misura inferiore, in altre forme tumorali, nella donna e nell'uomo: genitali e anali, ma anche orofaringee; oltre che nello sviluppo di lesioni, soprattutto genitali costituite da condilomi e verruche, e poi in altre sedi. Un virus che colpisce un po' ovunque senza frontiere, nei paesi sviluppati e in via di sviluppo, con rischi legati ai comportamenti sessuali e possibili conseguenze che tra l'altro sono a carico di persone in giovane età e attive.

Tumori di vulva, vagina e pene


Per quanto riguarda il cancro cervicale, o del collo dell'utero, il peso maggiore, circa l'83%, è per le donne delle nazioni meno sviluppate con massimi in Africa sub-sahariana, America Latina-Caraibi, Asia centro-meridionale (e con l'eccezione dell'Europa orientale), costituendo la principale singola causa di anni di vita persi, data l'età giovanile delle vittime, e contribuendo anche di più di malattie quali tubercolosi, patologie legate alla maternità o AIDS. Tassi d'incidenza e mortalità per il tumore sono calati negli ultimi 40 anni nella maggior parte dei paesi occidentali, per via dei programmi di screening (Pap-test), con relativa precocità di diagnosi, e dei progressi terapeutici. I sottotipi virali 16 e 18 causano il 70% circa dei carcinomi cervicali, questi insieme al 6 e all'11 coinvolti soprattutto nei condilomi ano-genitali (tutti tipi rappresentati nella vaccinazione) sono responsabili della maggior parte delle patologie HPV-correlate. I tumori provocati dal virus sono in maggioranza carcinomi squamocellulari; gli adenocarcinomi sono, ma solo in proporzione, di più dove i primi sono di meno, come nei paesi occidentali, probabilmente per la minore capacità d'individuazione del Pap-test. Altre neoplasie in sede genitale nei quali ha un ruolo, comunque molto inferiore, l'HPV sono, nella donna, quelli della vulva e della vagina (soprattutto il primo, in aumento) e, nell'uomo quello del pene (più diffuso nei paesi i via di sviluppo). Il virus si trasmette per via sessuale, anche oro-genitale e ano-genitale (è possibile poi il contagio perinatale), nella grande maggioranza dei casi non porta però allo sviluppo tumorale; esistono fattori predisponenti l'infezione o la trasformazione oncogena, da coinfezioni sessuali a gravidanze numerose, da inizio precoce dell'attività sessuale a numerosità dei partner, da fattori ormonali al fumo.

Neoplasie in sede oro-faringea


Tra le neoplasie HPV-correlate in sede diversa da quella genitale (con l'aggiunta di quelle anali, più frequenti negli omosessuali) ci sono evidenze relative soprattutto ai carcinomi squamocellulari del distretto oro-faringeo, specie per il virus tipo 16. In un recente studio caso-controllo l'infezione appare aumentare il rischio di tumore orofaringeo molto più del fumo e dell'alcol, che sono riconosciuti come i maggiori responsabili: e questo non per un effetto sinergico, ma per un meccanismo oncogeno distinto per il virus rispetto agli altri due fattori. Resta il fatto che i tumori della bocca e del faringe legati all'HPV sono in aumento negli ultimi decenni, circa il 60% sarebbe associato al virus. Strettamente associato con il cancro orofaringeo è il sesso orale, con un rischio aumentato, come confermato dallo studio, con la numerosità dei partner (il virus si può riscontrare nel muco genitale, nello sperma, nella saliva, nell'urina); è sub sudice la possibile protezione del vaccino contro i tumori in questa sede. In un bilancio complessivo e mondiale, riferito al 2002, era attribuibile all'HPV il 100% dei tumori della cervice, il 40% di quelli del pene e altrettanti di vulva e vagina, il 90% di quelli anali, il 15% di quelli orali e faringei. E le proiezioni, secondo le incidenze dello stesso anno e in assenza di cambiamenti di rischio e di interventi, solo per il cancro del collo dell'utero sono di 0,7 milioni di casi entro il 2020, cioè il 40% in più.

Elettra Vecchia



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