29 gennaio 2004
Aggiornamenti e focus
SARS per ora placata
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Nei mesi scorsi era stato prospettato che questo inverno si sarebbe potuta verificare una nuova epidemia di SARS o polmonite atipica. L'infezione, causata da un Coronavirus, come spesso accade in questi casi aveva avuto origine in Estremo Oriente (Cina). Coerentemente l'attenzione delle autorità sanitarie, e in particolare della rete di sorveglianza impiantata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, è rivolta a Est. Battezzata SARS Reference and Verification Laboratory Network, questa struttura raggruppa una serie di laboratori di riferimento di cui è stata provata la capacità e l'affidabilità nell'individuare, nei campioni prelevati dai pazienti sospettati di avere contratto la SARS, le tracce del Coronavirus. Di norma, i test di ricerca dell'RNA virale vengono riprodotti in almeno due laboratori prima di dichiarare che si tratta effettivamente di SARS
Secondo i criteri dell'OMS, quella attuale è una fase inter-epidemica, nella quale cioè si registrano casi sporadici. In questa situazione anche i dati di laboratorio vanno interpretati con una certa cautela, cioè considerando il contesto in cui la persona ha vissuto. Anche un test positivo potrebbe essere il frutto di un precedente contatto con altri Coronavirus umani o animali. Per questo al di là delle indagini sierologiche è necessario, con le tecniche biomolecolari, essere certi che si tratti dello stesso virus responsabile dell'epidemia e oggi noto "in tutti i dettagli" ai virologi.
In effetti, le ultime segnalazioni parlano in totale di 3 casi di SARS confermati nella provincia di Guangdong (quella dove ebbe origine l'epidemia dello scorso anno) il secondo dei quali è stato dimesso dall'ospedale dopo la completa guarigione (si trattava di una giovane di 20 anni). Cosa molto importante, nessuno dei contatti dei due casi, e del terzo ora confermato, ha sviluppato a sua volta la malattia, così come non è stato contagiato nessun membro del personale sanitario che di loro si è occupato. La guarigione non deve stupire: una delle caratteristiche subito apparse della malattia è che si rivela fatale soprattutto per le categorie che sono a rischio con qualsiasi altra infezione respiratoria, come i bambini e gli anziani o chi ha già una salute minata da altre malattie.
Un dato in parte misterioso è che non è stata identificata in nessuno dei casi recenti un'origine certa del contagio, cioè nessuna persona malata. Di qui il sospetto che il contagio sia dovuto a una fonte animale ed è in questa direzione che sono volte le ricerche da parte delle autorità sanitarie cinesi. La reintroduzione del Coronavirus dagli animali, infatti, potrebbe anche determinare una mutazione genetica del SARS Coronavirus, magari accentuandone la virulenza. E' per questo che ormai, nelle zone in cui la malattia si è presentata è plausibile che tutti i casi di infezioni respiratorie, più o meno sospetti, vengano sottoposti anche a queste indagini. Tuttavia le misure attuate funzionano, ragion per cui è improbabile che si possa ripresentare un'epidemia non controllabile fin dall'inizio. Quanto agli ultimi casi, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che non costituiscono una minaccia per la salute pubblica.
Maurizio Imperiali
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La situazione attuale
Secondo i criteri dell'OMS, quella attuale è una fase inter-epidemica, nella quale cioè si registrano casi sporadici. In questa situazione anche i dati di laboratorio vanno interpretati con una certa cautela, cioè considerando il contesto in cui la persona ha vissuto. Anche un test positivo potrebbe essere il frutto di un precedente contatto con altri Coronavirus umani o animali. Per questo al di là delle indagini sierologiche è necessario, con le tecniche biomolecolari, essere certi che si tratti dello stesso virus responsabile dell'epidemia e oggi noto "in tutti i dettagli" ai virologi.
In effetti, le ultime segnalazioni parlano in totale di 3 casi di SARS confermati nella provincia di Guangdong (quella dove ebbe origine l'epidemia dello scorso anno) il secondo dei quali è stato dimesso dall'ospedale dopo la completa guarigione (si trattava di una giovane di 20 anni). Cosa molto importante, nessuno dei contatti dei due casi, e del terzo ora confermato, ha sviluppato a sua volta la malattia, così come non è stato contagiato nessun membro del personale sanitario che di loro si è occupato. La guarigione non deve stupire: una delle caratteristiche subito apparse della malattia è che si rivela fatale soprattutto per le categorie che sono a rischio con qualsiasi altra infezione respiratoria, come i bambini e gli anziani o chi ha già una salute minata da altre malattie.
L'origine dei nuovi casi è incerta
Un dato in parte misterioso è che non è stata identificata in nessuno dei casi recenti un'origine certa del contagio, cioè nessuna persona malata. Di qui il sospetto che il contagio sia dovuto a una fonte animale ed è in questa direzione che sono volte le ricerche da parte delle autorità sanitarie cinesi. La reintroduzione del Coronavirus dagli animali, infatti, potrebbe anche determinare una mutazione genetica del SARS Coronavirus, magari accentuandone la virulenza. E' per questo che ormai, nelle zone in cui la malattia si è presentata è plausibile che tutti i casi di infezioni respiratorie, più o meno sospetti, vengano sottoposti anche a queste indagini. Tuttavia le misure attuate funzionano, ragion per cui è improbabile che si possa ripresentare un'epidemia non controllabile fin dall'inizio. Quanto agli ultimi casi, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che non costituiscono una minaccia per la salute pubblica.
Maurizio Imperiali
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