Più che cancro, cancri

30 maggio 2003
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Più che cancro, cancri



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Esistono circa una dozzina di tumori diversi che possono aggredire il tessuto polmonare; si differenziano in base al tipo di cellule che subisce la degenerazione cancerosa. Nel 90% dei casi i tumori appartengono al tipo a piccole cellule oppure non a piccole cellule, le due forme prevalenti il cui nome fa riferimento alla dimensione delle cellule che li costituiscono (non al volume della massa tumorale). Il rimanente 10% è rappresentato da tumori molto rari.

Carcinoma a piccole cellule (microcitoma)


Il termine carcinoma definisce un tumore originato nel tessuto che riveste un organo, in questo caso si tratta del rivestimento del polmone. Generalmente il tumore inizia in uno degli alberi respiratori, da un bronco o da un bronchiolo, e cresce molto rapidamente, motivo per cui al momento della diagnosi la massa tumorale ha spesso raggiunto dimensioni considerevoli. I carcinomi a piccole cellule (o a chicco d'avena) rappresentano circa il 15% di tutti i casi di tumore polmonare.

Carcinoma non a piccole cellule


Rappresenta il 75% di tutti i tumori polmonari, quindi è il più diffuso, ma si può presentare in tre forme differenti: carcinoma a cellule squamose; adenocarcinoma e carcinoma a grandi cellule.

Carcinoma a cellule squamose (epidermoide, spinocellulare): si localizza nelle cellule del rivestimento interno dell'albero bronchiale, si espande abbastanza lentamente e, in genere, resta confinato all'interno del torace. È la forma prevalente negli uomini e può manifestarsi con sangue nell'espettorato, a causa dell'irritazione dei bronchi, o polmonite se il tumore ostruisce i canali bronchiali.
Adenocarcinoma: origina nelle cellule che secernono il muco nei polmoni, che si trovano anche sparse nella mucosa che riveste le vie respiratorie. È il tipo di tumore polmonare più comune nelle donne e nelle persone che non hanno mai fumato. Spesso chi è colpito da adenocarcinoma soffre anche di flebite e ha una maggiore predisposizione alla formazione di coaguli nel sangue.
Carcinoma a grandi cellule: si forma vicino alla superficie, sul margine esterno dei polmoni. Cresce rapidamente e spesso quando viene diagnosticato si è già diffuso ai tessuti circostanti.

Mesotelioma

È il tumore delle cellule del mesotelio, un tessuto che riveste tutta la cavità addominale ricoprendo la superficie esterna degli organi interni. A livello intestinale, per esempio, il mesotelio prende il nome di peritoneo, a livello dei polmoni, invece, si chiama pleura. Circa il 75% dei mesoteliomi maligni origina nella cavità toracica (mesotelioma pleurico); causa principale è l'esposizione ad amianto (asbesto), avvenuta anche 20 o 30 anni prima.

Sintomi

Al momento della diagnosi il 10-15% dei pazienti appare del tutto asintomatico e quindi la diagnosi avviene il più delle volte per caso. I sintomi del cancro del polmone, infatti, sono in genere tardivi in quanto possono essere causati soltanto da neoplasie che hanno raggiunto dimensioni significative. Inoltre, questi sintomi sono del tutto aspecifici: possono essere confusi con quelli di altre malattie respiratorie anche benigne.
Le manifestazioni più frequenti comprendono:
  • tosse persistente, stizzosa, con o senza escreato (catarro);
  • emoftoe, cioè emissione di catarro striato di sangue (7-10% dei casi). Nelle forme più avanzate si può osservare l'emissione con la tosse di rilevanti quantità di sangue (emottisi).
  • dolore toracico che può essere aggravato dall'inspirazione profonda
  • difficoltà respiratoria (dispnea o respiro sibilante)
  • febbre senza una causa definibile
  • perdita di peso, stanchezza, nausea e vomito
E' inoltre possibile l'insorgenza di infezioni respiratorie ricorrenti (bronchiti, polmoniti). La presenza di metastasi può modificare sostanzialmente il quadro clinico, anche se è chiaro che i sintomi dipendono in questo caso dagli altri tessuti o organi colpiti.

Diagnosi

La diagnosi precoce rappresenta un'opportunità fondamentale per tutte le forme di cancro, ma per quello polmonare la scoperta è spesso casuale. Una radiografia del torace, effettuata per controlli di routine, può far sorgere i primi sospetti, confermabili con altre metodiche strumentali, come ltomografia assiale computerizzata (TAC) o risonanza magnetica nucleare (RMN); broncoscopia; biopsia, cioè prelievo di un frammento di tessuto che viene poi sottoposto a esame citologico (analisi al microscopio).

Elisa Lucchesini



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