Il moto

20 giugno 2008
Aggiornamenti e focus

Il moto



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La vita di oggi ci porta ad una comodità e ad un risparmio di energia continuo grazie, soprattutto, a moderni mezzi urbani come l'ascensore, l'auto, il motorino, ecc. Questi, assieme alle cattive abitudini che il lavoro ci costringe ad assumere durante il giorno (come stare lunghe ore in piedi o seduti ad una scrivania) tendono ad atrofizzare o, comunque, a rendere meno toniche le fasce muscolari, le quali servono come sostegno alla nostra ossatura. Con il tempo, infatti, posizioni sbagliate o costrette possono determinare un carico sbilanciato sulle nostre articolazioni, provocandone l'irritazione e, quindi, la possibile infiammazione. Dal semplice senso di indolenzimento, pertanto, si può arrivare a sintomi ben più seri, come forte dolore, sino ad una propria artrite o artrosi da sovraccarico funzionale. Una volta che si sviluppa la malattia diventa fondamentale affidarsi al fisioterapista, che ha lo scopo di far riacquistare al paziente una corretta funzionalità delle articolazioni, alleviandone il dolore. L'obiettivo indiretto, quindi, come sottolinea la Association of Rheumatology Health Professionals, è cercare di permettere al soggetto di ritornare a gestire con autosufficienza le normali attività durante l'intera giornata. Il mezzo con cui cerca di "mobilitare" il paziente è principalmente l'esercizio terapeutico, con il quale si rafforzano i muscoli e la funzione cardiovascolare. Per dar peso all'idea che un'attività fisica adeguata (come nuoto, bicicletta, passeggiate all'aria aperta, ecc.) possa essere realmente benefica per chi soffre di artrosi o di artrite, riportiamo qui di seguito alcuni degli studi sull'argomento pubblicati di recente:

Sollievo alla schiena se si rinforza il tronco


Journal Orthop Sci 2000;5(3):210-216.
Esercizi mirati al rafforzamento dei muscoli del tronco permettono di migliorare la situazione dei soggetti affetti da lombalgia cronica, soprattutto se di età superiore a 40 anni. La notizia arriva da uno studio terminato di recente e realizzato presso il Department of Orthopaedic Surgery, Kochi Medical School, Kohasu, Oko-cho, Nankoku, Kochi 783 (Giappone). Gli autori della ricerca hanno analizzato 52 pazienti affetti dal disturbo e 60 soggetti sani come gruppo di controllo. I primi sono stati suddivisi in 3 gruppi differenti: il primo composto da soggetti con spondilosi, il secondo da soggetti con ernia del disco e spondilosi riferita all'età, il terzo da soggetti con lombalgia, ma che, a differenza degli altri due gruppi, non è stato sottoposto alla terapia riabilitativa volta al rafforzamento dei muscoli del tronco. Al termine dello studio, i pazienti dei primi due gruppi hanno evidenziato un aumento della forza muscolare del tronco associata ad una netta riduzione dei sintomi da lombalgia. Nel terzo gruppo, invece, non è stato evidenziato alcun tipo di miglioramento. I ricercatori, quindi, possono dire di poter confermare che l'esercizio fisico, naturalmente seguito da un fisioterapista esperto, può migliorare notevolmente la situazione dei pazienti affetti da artriti o da artrosi.

Più sport e meno peso per la salute delle ginocchia


Fonte: Journal of American Geriatric Soc 2000; Settembre; 48(9): 1062-1072
Un serio intervento per la perdita di peso e per aumentare l'attività fisica può aiutare molto i pazienti obesi affetti da artrosi alle ginocchia. Questo è quanto sostiene un gruppo di studiosi del Department of Health and Exercise Science, della Wake Forest University (Stati Uniti). Lo studio è stato condotto su 24 adulti obesi con un'età maggiore o uguale a 60 anni ed un indice di massa corporea maggiore o uguale a 28. I pazienti, inoltre, sono stati tutti sottoposti ad una radiografia che accertasse la presenza di artrosi alle ginocchia. I soggetti, poi, sono stati suddivisi in due gruppi differenti in base al tipo di trattamento a loro sottoposto. In particolare, un gruppo è stato trattato con dieta e sport (D&S); l'altro, invece, è stato sottoposto solo ad esercizio fisico (S). Per attività fisica si intende un programma regolare di camminate di un'ora ciascuna tre volte la settimana; per dieta, invece, si intendono sedute settimanali con un esperto in scienza dell'alimentazione, che ha cercato di modificare negli obesi le loro abitudini alimentari allo scopo di ottenere una perdita del peso corporeo di circa 6,8 Kg in sei mesi di tempo. Durante l'indagine, 21 dei soggetti partecipanti hanno terminato tutto l'iter della ricerca, mentre un adulto del gruppo D&S e due nel gruppo S hanno rinunciato prima del termine. I risultati, comunque, sono stati soddisfacenti. Nel gruppo D&S la perdita di peso, in media, è stata di 8,5 Kg circa in sei mesi, mentre nel gruppo S la perdita media è stata di 1,8 Kg. In entrambi i gruppi, però, si è evidenziato all'incirca lo stesso miglioramento sulla salute delle ginocchia. Questo dimostra che anche le persone avanti con l'età che soffrono di obesità e artrosi alle ginocchia possono essere tranquillamente sottoposte a regimi dietetici restrittivi e attività fisica moderata, ma regolare. Ai benefici dello sport sulle ginocchia degli obesi, quindi, si possono aggiungere i benefici generali di una dieta controllata.

L'esercizio contro l'artrosi all'anca e al ginocchio

Journal of Rheumatology 1998 Dec;25(12):2432-2439.
L'attività fisica nei pazienti affetti da artrosi all'anca o al ginocchio, se eseguita e controllata da fisioterapisti esperti, può ridurre i sintomi della malattia. La notizia arriva da uno studio condotto presso il Netherlands Institute of primary Health care (Utrecht), dove un gruppo di ricercatori ha analizzato i risultati di due gruppi di pazienti (201 soggetti in totale) affetti da artrosi all'anca o al ginocchio, ma trattati in modo differente. Il primo gruppo, infatti, è stato sottoposto a regolari sedute dal fisioterapista, mentre il secondo è stato trattato solo con farmaci. Dopo 12 settimane, i pazienti seguiti dal fisioterapista evidenziarono una riduzione del dolore in media del 20% e un miglioramento del 19% nella capacità di movimento, rispetto ai pazienti del secondo gruppo. In particolare, notevoli miglioramenti si sono avuti nei pazienti del primo gruppo affetti da artrosi all'anca, piuttosto che da artrosi al ginocchio.
Ancora una volta, quindi, la ricerca scientifica può dimostrare che l'attività fisica (moderata e controllata) è un toccasana per chi soffre di artrosi.

Il movimento fa bene anche all'anziano

Fonte: CSI - Centro Sportivo Italiano
Stadium, n° del 4 aprile 2000 (http://csi-net.it/stadium/)
Fino a qualche anno fa si pensava che l'attività fisica dopo gli "anta" poteva essere molto dannosa. Oggi questo luogo comune è stato definitivamente sfatato dalle numerose ricerche scientifiche che evidenziano numerosi effetti benefici sulla salute dell'anziano grazie ad una moderata pratica sportiva. In particolare, è emerso che nel cinquantenne, anche se sedentario in precedenza, l'attività fisica a bassa intensità può migliorare significativamente la prestazione muscolare, l'elasticità articolare e il senso dell'equilibrio, riducendo così anche l'incidenza di fenomeni artrosici invalidanti, che colpiscono un numero sempre maggiore di soggetti nell'età avanzata. E' ormai dimostrato, infatti, che negli atleti i dolori e i blocchi articolari sono meno diffusi. Per esercizi aerobici, a bassa intensità si intendono, soprattutto, sport come il nuoto, il ciclismo, il jogging, che per le loro caratteristiche non richiedono sforzi bruschi, né continue variazioni cardiocircolatorie.

Sport: un rischio per l'artrosi al ginocchio?

Fonte: Scand Journal of Medicine Sci Sports 1999 Oct;9(5): 279-84.
Un gruppo di ricercatori del Department of Occupational Health, del Karolinska Hospital di Stoccolma (Svezia), hanno voluto verificare se l'attività sportiva sia veramente un fattore di rischio per l'artrosi del ginocchio (in inglese detta OA: osteoarthrosis del ginocchio). Dai risultati della ricerca è emerso che moderate dosi di attività fisica possono solo essere benefiche per i muscoli e le articolazioni del nostro organismo, mentre sport troppo impegnativi possono aumentare il rischio di malattia. La ricerca è stata condotta su 325 uomini e 300 donne che, in precedenza, avevano subito interventi chirurgici dovuti all'artrosi tibio-femorale primaria. Questi sono stati messi a confronto con 264 uomini e 284 donne che, nella loro vita, hanno sempre svolto regolari pratiche sportive. Secondo l'esito dell'indagine, il rischio di OA negli uomini dai 55 ai 65 anni d'età che svolgono qualsiasi tipo di sport (sia i più leggeri, sia i più impegnativi) hanno un rischio di malattia 2,9 volte maggiore rispetto a chi pratica sport più leggeri. Gli sport che sembrano aumentare considerevolmente il rischio di OA sono: il calcio, l'hockey su ghiaccio, il pattinaggio e lo sci. Quest'ultimo, in particolare, secondo i risultati di uno studio presentato in occasione del 67° meeting annuale dell'American Academy of Orthopaedic Surgeons di Orlando (Florida), lo sci è spesso causa di un danno al ginocchio, noto come "lacerazione del legamento crociato anteriore (ACL)"; quest'ultimo, a sua volta, sembra aumentare di molto il rischio di danni al menisco (cartilagine a forma di mezzaluna, posta tra le articolazioni delle ginocchia).
Tornando allo studio svedese, le donne, essendo state sottoposte a blande attività fisiche, non hanno mostrato alcun incremento nel rischio di artrosi al ginocchio. In definitiva, quindi, la ricerca sembra confermare che un esercizio fisico regolare e moderato non rappresenta alcun pericolo per le nostre articolazioni, bensì un metodo efficace per restare in salute il più a lungo possibile.

Nonni dolenti in forma con lo sport

Jama; Università del Tennese (Memphis)
(http://jama.ama-assn.org/)
Una ricerca realizzata presso l'Università del Tennese (Memphis) e pubblicata sulla rivista accreditata Jama ha dimostrato i benefici di una corretta attività fisica nel combattere l'artrosi e l'artrite, malattie che colpiscono soprattutto soggetti over 50.Lo studio è stato condotto su 400 pazienti con segni radiologici tipici della malattia, dolore e difficoltà nel muovere l'articolazione colpita. In particolare, i ricercatori hanno voluto paragonare le conseguenze sul disturbo di trattamenti diversi: esercizi fisici di tipo aerobico, esercizi di resistenza e regole di buona salute, ma senza alcuna attività fisica. Dopo 18 mesi, i pazienti del primo gruppo (trattati con esercizi aerobici) hanno evidenziato un buon miglioramento sia del dolore, sia della funzionalità articolare. Walter Ettinger, che ha condotto la ricerca, sottolinea così che una moderata attività sportiva può essere un ottimo rimedio per chi soffre di artrosi o di artrite, anche se il soggetto non è più giovane. In proposito, anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sottolineato il ruolo dell'attività fisica nell'anziano, sia sugli aspetti sociali (più integrazione nella società e miglioramento dei rapporti tra le generazioni), sia sulla salute (miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche in generale, riduzione dei ricoveri ospedalieri e delle lungodegenze negli istituti geriatrici). La raccomandazione riguardo allo sport in tarda età, però, è sempre la stessa: "poco fa male, troppo danneggia, moderato rigenera!".

Annapaola Medina



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