Canto, parlo, urlo

06 dicembre 2002
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Canto, parlo, urlo



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Si può immaginare la voce come il mezzo di trasporto della comunicazione o delle emozioni. E come ogni mezzo di trasporto che si rispetti ha bisogno di benzina, il respiro, di un motore, la laringe che con la vibrazione delle corde vocali permette la fuoriuscita della voce stessa e di un carburatore, costituito dalle cavità di risonanza che permettono di dare potenza all'emissione vocale. Una delicata e complessa architettura che si può dividere perciò in tre funzioni elementari: la produzione del fiato, la generazione del suono e la modulazione dello stesso.

La respirazione costale...


Un serbatoio dell'aria, elastico e inerte (i polmoni) racchiuso in una camera a pareti mobili (la gabbia toracica) e appoggiato su un pavimento a livello variabile (il diaframma) che interagisce con la cintura muscolare addominale. Così si potrebbe rappresentare schematicamente, per quel che concerne il respiro, l'apparato fonatorio. L'attività meccanica è attuata dagli organi scheletrici (bacino, colonna vertebrale e gabbia toracica) e muscolari (muscoli inspiratori ed espiratori) che avvolgono i polmoni o che agiscono indirettamente su di essi. Le costole, sono inclinate in avanti, in basso e di lato e il loro sollevamento a opera dei muscoli inspiratori determina l'allargamento della gabbia toracica. Alle costole si inseriscono anche i muscoli espiratori addominali e dorsali, i quali con un meccanismo simile a quello di un mantice (respirazione costale) si contraggono determinando l'inclinazione in avanti e in basso degli anelli costali, la compressione dei polmoni e l'espirazione dell'aria.

...e quella addominale


Al margine inferiore della gabbia toracica è inserito il diaframma, un muscolo laminare, il cui vertice sale all'interno della gabbia toracica. Il diaframma è appoggiato sui visceri, a loro volta sostenuti dalla cintura muscolare addominale. Durante la sua contrazione esso li spinge in basso mentre i muscoli addominali si rilasciano facendo sporgere l'addome. Nella fase espiratoria essi si contraggono, risospingono i visceri verso l'alto mentre il diaframma, opponendosi a tale azione, regola il movimento di risalita. Un meccanismo simile a quello di uno stantuffo. Le due componenti della respirazione, costale e addominale, si integrano a vicenda dando luogo alla respirazione mista.

Il ruolo centrale della laringe

Durante l'espirazione i polmoni, sollevati dai visceri con l'interposizione del diaframma e compressi lateralmente dalle coste, vengono strizzati verso l'alto e con essi risale anche la trachea al sommo della quale si trova la laringe. Questa, capace di funzionare da saracinesca o da generatore di suono, è l'organo fondamentale per la produzione della voce. Basti pensare che la sua particolare posizione permette all'uomo di produrre, a differenza degli altri mammiferi, una vasta gamma di suoni. Nell'uomo, infatti, la posizione della laringe nel collo è più bassa, un'evoluzione fisiologica avvenuta circa due milioni di anni fa, quando imponenti cambiamenti terrestri resero il clima più secco e costrinsero gli ominidi africani ad allungare il collo per respirare meglio, con il risultato di aumentarne la lunghezza e di determinare la discesa della laringe.

E le corde vocali?

L'organo è costituito da uno scheletro cartilagineo e da un certo numero di muscoli oltre che da legamenti, fasce connettive, mucose ecc. I muscoli della laringe si possono classificare in due gruppi: la muscolatura intrinseca, costituita dalle corde vocali e dai muscoli che agiscono indirettamente su queste collegando fra loro le cartilagini che compongono la laringe e la muscolatura estrinseca, costituita da muscoli che collegano la laringe con lo scheletro osseo ma che pervengono ad agire sulle corde vocali. Fondamentale è poi anche il ruolo svolto dall'osso ioide, a forma di U, che fa da raccordo tra la laringe e lo scheletro osseo e dà attacco a numerosi muscoli orientati in molteplici direzioni, che determinano la posizione della laringe nel collo

Come si produce il suono

Per quanto riguarda le corde vocali, queste lamine di tessuto elastico rivestito da mucosa, vibrano al passaggio dell'aria espirata producendo suoni di diverse frequenze. Fra le due corde vocali rimane una fessura più o meno ampia, la glottide, attraverso la quale avviene il passaggio dell'aria respirata e grazie alla quale si può svolgere la funzione della fonazione. Durante la fonazione la glottide è chiusa e viene sollecitata dall'aria espirata. Le corde vocali si spostano sia lateralmente sia dall'alto verso il basso con un movimento pressoché circolare. Tanto è maggiore la velocità del flusso d'aria sulla glottide tanto più forte risulta la voce. La lunghezza delle corde vocali è anatomicamente prestabilita, circa 2-3 cm. Nell'uomo esse sono più lunghe del 30% rispetto a quelle della donna e ne risulta una maggiore profondità della voce maschile. Per quel che riguarda la formazione di suoni articolati partecipano attivamente sia le corde vocali come strumenti di produzione di suoni, sia le vie aeree superiori e i seni paranasali come cassa di risonanza, sia la cavità buccale come strumento di modulazione.

Marco Malagutti

Fonte

Uberti M. La voce



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