Dal pediatra fino a 18 anni

12 dicembre 2008
Aggiornamenti e focus

Dal pediatra fino a 18 anni



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Modificare gli studi in modo che siano accoglienti per i bambini, certo, ma anche per gli adolescenti. E' quanto si propongono di fare i pediatri per assistere i pazienti fino ai 18 anni, di cui i pediatri di famiglia vorrebbero essere medici di riferimento. La richiesta è stata avanzata da Giuseppe Mele Federazione italiana medici pediatri (Fimp), durante il congresso "Anche i diavoli da piccoli sono angeli". Il titolo dell'incontro fa riferimento al fatto che sembra ormai chiaro a tutti che le malattie non hanno origine dal nulla ma poggiano le basi su condizioni patologiche ma anche psicologiche che partono da lontano nel tempo e che possono essere prevenute. La richiesta sarà avanzata anche nella stesura della prossima convenzione di pediatria. "Tra i bambini e i ragazzi - spiega Mele - aumentano i disturbi comportamentali. Oggi noi visitiamo sempre più piccoli pazienti sani grazie alla prevenzione e alle vaccinazioni, che però soffrono di disagi e disturbi psicosomatici, come mal di testa o mal di pancia".

Ambienti difficili


Una situazione, secondo l'esperto, legata alle grandi difficoltà in cui sono costretti a vivere i più piccoli. "Con famiglie sempre più disgregate, una scuola che pensa poco a formare gli insegnanti che, oltre a conoscere la materia, siano anche preparati a dialogare con i giovani. E anche i modelli di riferimento - continua Mele - non sono sempre positivi, come quelli offerti spesso dalla televisione. Insomma i nostri ragazzi sono sempre più soli e hanno sempre meno prospettive". Il pediatra, in questo contesto si pone come figura di riferimento, per seguire il bambino sin da piccolo e, nelle diverse fasi della crescita, essere in grado di fare "diagnosi precoce del disagio". Per questo i pediatri chiedono che i ragazzi siano lasciati alla loro cura fino alla maggiore età. Oggi, dopo i sei anni, i genitori possono scegliere di far seguire il proprio figlio dal medico di famiglia. "Una decisione - continua Mele - non molto frequente, visto che in media i medici di famiglia seguono, ciascuno, 28 bambini dai 7 ai 14 anni. Questo perché con il pediatra si instaura un rapporto di fiducia che va rafforzato e promosso".

Ogni cosa a suo tempo


Il quadro delle giovani generazioni è spesso sconfortante, come ha ricordato la giornalista e scrittrice Marida Lombardo Pijola, autrice del libro "Ho 12 anni, faccio la cubista e mi chiamano principessa", in cui ha fotografato l'incredibile realtà dei preadolescenti che, buttata alla spalle l'infanzia, adottano comportamenti trasgressivi sia in campo sessuale sia di abuso di sostanza. "Quando ho cominciato a descrivere questa situazione qualche anno fa - ha spiegato l'autrice - mi sembrava incredibile che giovanissime di 12 anni adottassero questi comportamenti. Oggi la situazione è anche peggiore, i ragazzini cominciano a 8-9 anni, a volte persino prima. E' una tendenza difficile da sradicare anche perché produce denaro ed è orientata da una mentalità consumistica che spesso coinvolge anche i genitori".

Gianluca Casponi



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